Salgono a 8 i morti di Ravanusa, recuperato il corpo di Calogero: manca solo il figlio
È stato ritrovato stamane dai vigili del fuoco il corpo di Calogero Carmina, uno dei due dispersi dell'esplosione di Ravanusa che ancora mancavano all'appello.
Il cadavere era nel garage del palazzo di 4 piani crollato per l'esplosione. Le ricerche continuano per recuperare anche il figlio Giuseppe.
Giuseppe è l'ultimo disperso del dramma di sabato sera in cui sono morte sette persone.
I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte rimuovendo le macerie di quello che era l'appartamento del padre, dove il figlio era andato per un saluto veloce, ma dei corpi dei due non c'era traccia. Parallelamente alle ricerche si è iniziato a portare via le macerie anche perché, senza spostare parte delle tonnellate di cemento e pietre provocate dall'esplosione diventa impossibile proseguire le operazioni di soccorso.
NELLA ZONA ROSSA - In via Procida, al civico 6, il portone di legno chiaro non si apre. La squadra dei vigili del fuoco prova con la forza ma niente da fare. Il solaio è collassato. La palazzina di un piano si trova nella zona rossa di Ravanusa, l'area dello scoppio che ha fatto crollare palazzine e ne ha danneggiate tante altre. Vito Gattuso, 67 anni, ha le chiavi della casa. "È di un amico, mi ha chiesto di recuperare qualche effetto personale, dentro c'è un laboratorio, lui è un medico", racconta mentre i pompieri fanno l'ultimo tentativo per aprire il portone. Ma è inutile. "Mi spiace è troppo pericoloso" dice un vigile all'uomo.
"Il mio amico è a Bologna dalla figlia che vive lì, non sa cosa fare perché questa è la casa dove vive" si addolora il signor Vito, mentre tiene in mano le chiavi dell'abitazione e chiede al cronista quando potrà entrare per potere aiutarlo . A pochi metri altri pompieri accompagnano una donna che ha chiesto di potere recuperare dalla sua casa semi crollata indumenti e altri effetti".
Nella zona rossa è un via vai composto e ordinato di persone accompagnate dai soccorritori con la speranza di potere entrare nelle case. I pompieri li assistono e li confortano, si entra con i caschetti di protezione. "Siamo entrati in una abitazione con un coppia- riferisce un pompiere del distaccamento di Palermo - I coniugi hanno recuperato vestiti e altra roba. Volevano prendere anche dei soldi custoditi al piano superiore ma non è stato possibile perché il rischio crollo è alto". In via della Pace, una signora è riuscita a prendere alcune medicine: la tavola al piano basso era ancora apparecchiata. "Stavamo cominciando a cenare quando è arrivato il boato - racconta - Abbiamo aspettato un po' , poi siamo scappati e ci sentiamo dei miracolati". I vetri della casa sono rotti, al secondo piano ci sono calcinacci. Prima di uscire la donna ha recuperato il suo piccolo "tesoro", alcune piante e l'alberello di Natale.
"A seguito del drammatico crollo di alcuni edifici nella città di Ravanusa, causato da una devastante esplosione", il Papa, con un telegramma a firma del card.
Pietro Parolin, segretario, invia "ai congiunti dei defunti l'espressione del suo cordoglio e sentimenti di intensa partecipazione al dolore dell'intera popolazione".
Francesco, "che porta nel cuore la sofferenza di tante persone, causata anche dagli ingenti danni che gravano su molti", manifesta "la sua accorata vicinanza, assicurando in particolare la sua preghiera di suffragio per le vittime", e "apprezzamento per quanti si sono prodigati nelle operazioni di soccorso". Nel messaggio, trasmesso all'arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano, il Pontefice esprime apprezzamento anche "per la colletta straordinaria promossa da codesta Arcidiocesi in favore della comunità ravanusana". "Sua Santità - conclude il telegramma - invoca da Dio, per intercessione della Vergine Maria, consolatrice degli afflitti, il conforto per quanti soffrono le conseguenze del grave disastro e invia la benedizione apostolica".