Ragusa, uffici giudiziari a Palazzo Tumino: sopralluogo di un funzionario del Ministero
Torna d’attualità a Ragusa l’affare “Palazzo Tumino”. E, stando alle informazioni trapelate da riunioni ristrette e abbastanza riservate, si starebbe accelerando sull’ipotesi di utilizzazione dell’enorme immobile come cittadella giudiziaria: un progetto che risolverebbe il problema delle carenze strutturali del Palazzo di giustizia di via Natalelli. La scorsa settimana, infatti, è stato a Ragusa un funzionario del Ministero della Giustizia. Scopo della missione, un sopralluogo proprio a Palazzo Tumino per verificare l’idoneità dell’edificio ad ospitare uffici giudiziari. L’inviato del Ministero ha relazionato ai responsabili del settore edilizia di via Arenula consegnando anche documentazione tecnica sulle caratteristiche dell’immobile che ha una storia abbastanza tormentata. Fino all’ultima iniziativa del Comune di Ragusa di una manifestazione di interesse per un partenariato pubblico-privato in modo da trovare un acquirente.
Palazzo Tumino aspetta, in effetti, di conoscere il suo futuro ormai da trent’anni, una volta fallito l’acquisto, nel 1994, di una porzione dell’edificio da parte della Provincia regionale, guidata da Giovanni Mauro, per quattro miliardi di lire. E attorno a Palazzo Tumino hanno sempre ballato somme di denaro con diversi zeri e, nel corso degli anni, è passato di mano da una società all’altra, fino a quella che sembra essere l’ultima, la romana “Pilota srl” con sede anche a Ragusa in corso Vittorio Veneto. Collocato vicino alla stazione ferroviaria, insiste principalmente sulle direttrici di viale Tenente Lena e viale del Fante con una conformazione sinuosa e maestosa. Palazzo Tumino, però, non ha mai trovato un compratore.
L’attesa continua da diversi anni. Fino all’idea dell’amministrazione comunale guidata da Peppe Cassì: un progetto di partenariato pubblico-privato per realizzare, negli oltre 32.000 metri quadrati dell’immobile, la cittadella giudiziaria (20.427 metri quadrati), la sede del Comando provinciale della Guardia di finanza (8.470 metri quadri), uffici comunali (3.890 metri quadrati). Tutto, naturalmente, subordinato al reperimento di un acquirente. Ma qualcuno ha perfino parlato di ospitare nell'edificio anche un centro commerciale, poco compatibile, in verità, con la presenza di uffici giudiziari.
Nell’ultimo bando relativo ad una manifestazione di interesse si prevede una spesa di 15 milioni di euro per l’acquisto dell’immobile e di 9 milioni per l’adeguamento dei locali alle nuove destinazioni. Una volta chiuso l’accordo e completata la ristrutturazione, il Comune di Ragusa trasferisce il Tribunale, la Guardia di Finanza e alcuni suoi uffici nel Palazzo Tumino pagando al privato un canone di un milione e 400.000 euro l’anno per 32 anni. Facendo un pò di conti, il privato ha speso 24 milioni ma ne incasserà una cinquantina dal Comune che, come prevede la normativa, deve mettere a disposizione degli enti governativi (Giustizia e Finanza) i locali a proprie spese.
Si sono basate su queste osservazioni le perplessità di qualche forza politica in Consiglio comunale a Ragusa. Le critiche sono arrivate, soprattutto, dal gruppo del Movimento 5 Stelle che – come sostiene la deputata regionale, Stefania Campo – è stato sempre contrario ad una operazione di questo tipo.
Ora, però, l’atteggiamento potrebbe cambiare dal momento che la missione del funzionario del Ministero della giustizia sembrerebbe avere “sdoganato” l’affare Palazzo Tumino e spazzato via le perplessità su una operazione a perdere per il Comune di Ragusa.
Concetto Iozzia