Comunità islamica a Rosolini, sindaco partecipa a chiusura del Ramadan
Giovanni Spadola è anche il sindaco dell'inclusione. Questa mattina a Rosolini ha partecipato alla chiusura del Ramadan.
Il primo cittadino è stato accolto a braccia aperte dalla numerosa comunità islamica che vive e lavora a Rosolini. A fare gli onori di casa al PalaTricomi e stato l'Imam Allal Fouguir che ha presieduto la preghiera di Pasqua. Un ambulante di origini marocchine ha detto "che in passato era stata fatta richiesta al Comune di potere avere un luogo al chiuso per la loro preghiera, ma l'autorizzazione gli era stata sempre negata. Con il sindaco Spadola, si è aperto un canale di dialogo, che non ha precedenti"., ha detto.
Il primo cittadino ha preso la parola ed è stato ascoltato da almeno 350 persone di fede islamica. Il suo discorso è stato chiaro e senza equivoci. "Non ho alcuna vergogna per essere stato l'unico sindaco di Rosolini a concedere una struttura pubblica come il PalaTricomi alla vostra Comunità che lavora e vive qui nella nostra città. Avevate bisogno di una struttura per la vostra preghiera e ve l'ho concessa. La mia amministrazione può dire senza ombra di essere smentita, di essere una città dell'accoglienza. Personalmente non ho mai fatto alcuna distinzione di colore della pelle, di lingua parlata , di provenienza, perchè noi italiani come la Comunità che oggi prega al Pala Tricomi, merita il rispetto di noi Cristiani. Ognuno nella nostra Rosolini è libero di professare la propria religione, indossare gli abiti che vuole, mantenere le proprie tradizioni e pregare il proprio Dio. Vi chiedo soltanto una cosa, il rispetto reciproco con la comunità locale. Vi chiedo pure il rispetto delle leggi italiane, di pagare i tributi da buoni cittadini, per migliorare i servizi della città. Vale per chi è nato qui in Sicilia ed anche per gli stranieri.
Quel che oggi mi sta a cuore, attraverso le Politiche sociali della nostra amministrazione , è che favoriremo sempre l'integrazione della Comunità islamica con quella locale. Marocchini, tunisini, algerini, per me sono fratelli. Dobbiamo volerci tutti bene. Oggi il mondo ha bisogno di pace. La guerra porta violenza e la violenza risponde con altra violenza. Noi con voi dobbiamo pregare per la pace".