Tribunali da riaprire: il Nord corre, dalla Regione Sicilia un preoccupante silenzio
L’Italia del Nord corre, quella del Sud passeggia. Mentre la Sicilia “cammina seduta”. E non si tratta solo di opere pubbliche, appalti, pratiche di finanziamento e cose simili. Si parla, invece, di giustizia e, più in particolare, di quello che stanno facendo le Regioni italiane per ottenere la riapertura dei Tribunali soppressi dalla riforma della geografia giudiziaria del Governo Monti, puntando, soprattutto, sulla convenzione Stato-Regioni prevista dalla normativa. Ci sembra quanto mai utile riportare uno stralcio dell’articolo di Mario Pacali pubblicato su “L’Informatore”, settimanale di Vigevano. Si parla della soppressione del Tribunale della città Lombarda, 62.000 abitanti, la cui sede giudiziaria è stata accorpata al capoluogo Pavia.
“La città di Vigevano, come è stato ricordato dai componenti della Commissione Affari Istituzionali di Regione Lombardia – afferma l’articolo - ha subìto un danno. Enorme, grazie «a quella scellerata riforma», come ha sottolineato il sindaco, che in un colpo solo ha soppresso Tribunale e Procura della Repubblica. Una delegazione di Vigevano è stata “audita” in Commissione: erano presenti il primo cittadino di Vigevano, Andrea Ceffa, l’avvocato Giuseppe Antonio Madeo (ultimo presidente dell’ordine forense di Vigevano) e l’avvocato Elena Sisaro, presidente dell’Associazione Avvocatura Vigevanese. Tutti a perorare la causa: il Tribunale deve essere riaperto. E su questo c’è stata convergenza unanime dei componenti la commissione. La relatrice della Proposta di legge al Parlamento, Francesca Cerutti, ha parlato di «un taglio che ha colpito i territori senza andare a verificarne le singole situazioni» che ha provocato «scompensi e problematiche varie». Problematiche che ha evidenziato anche il sindaco il quale, in Commissione, ha portato pure un documento di sostegno firmato dal Comitato Intercategoriale di Vigevano e Lomellina. Perché l’accorpamento con Pavia «non ha prodotto una riduzione della spesa ed un’efficienza del sistema giustizia, ma ha peggiorato le cose. Vigevano aveva tutti i numeri per giustificare una non soppressione».
E che Vigevano sia pronta a ripartire - ha ribadito sempre Ceffa - lo dimostra il sopralluogo effettuato all’interno del Palazzo di giustizia. «La struttura è in buone condizioni, occorre effettuare solo interventi di messa a norma che comporterebbero una spesa di circa 800.000 euro». Per questo è necessario «battere tutte le strade percorribili per riavere Tribunale e Procura della Repubblica».
Come è facile notare, sono tante le similitudini con quello che succede in Sicilia per i Tribunali soppressi di Modica, Mistretta e Nicosia. Compresa la prevista convenzione tra Ministero e Regioni grazie alla quale la riapertura dei Tribunali soppressi sarebbe resa possibile da un accordo con il quale il Ministero si fa carico delle spese relative al personale, mentre le Regioni si accollano quelle riguardanti le sedi giudiziarie. La proposta di legge voto relativa ai tre Tribunali siciliani è stata approvata dall’Assemblea regionale siciliana dopo che per ben 28 volte era venuto a mancare il numero legale al momento della votazione. L’iter prevede l’invio della proposta di legge a Roma, in quanto la legge dovrà avere carattere nazionale e potrà entrare in vigore solo dopo l’approvazione di entrambe le Camere. La riapertura dei Tribunali dovrebbe, poi, essere subordinata ad alcuni criteri, come la disposizione geografica, la densità di imprese poste fuori dal capoluogo di provincia, la quantità di procedimenti giudiziari originati sul territorio.
La semplice approvazione all’Ars della proposta di legge e l’invio a Roma, insomma, non saranno sufficienti senza la costante attenzione dei parlamentari che rappresentano i territori interessati al ripristino dei Tribunali siciliani soppressi da una riforma che viene unanimemente definita “scellerata”.
Preoccupa, intanto, il fatto che sia il presidente della Regione, Nello Musumeci, che i deputati all’Ars del Messinese, dell’Ennese e del Ragusano, abbiano fatto scendere sull’argomento un allarmante silenzio.
Concetto Iozzia
NELLA FOTO, il Palazzo di giustizia di Modica