Catania, il Siulp: al Reparto Mobile personale allo stremo delle forze
Lettera aperta del Siulp, il Sindacato dei lavoratori di Polizia, a firma del segretario provinciale Giuseppe Scaccianoce, sulle condizioni lavorative degli agenti del reparto mobile, allo stremo delle forze. "Il Reparto Mobile - afferma il Siulp - è costituito, in buona parte, da operatori della Polizia di Stato addestrati in maniera specifica per disimpegnare compiti attinenti il mantenimento dell’Ordine Pubblico e garantire la Sicurezza Pubblica su tutto il territorio Nazionale. La città di Catania ha il “privilegio” di ospitare il X Reparto Mobile, circostanza che avviene solo in altre 12 regioni su tutto il territorio italiano e che di norma ricade sempre sulla città capoluogo di regione, con l’eccezione, appunto, per la nostra amata terra che ne conta due. E’ di lapalissiana evidenza, peraltro, l’impegno profuso da questi uomini negli ultimi due anni per contrastare e gestire il fenomeno della immigrazione clandestina che ha coinciso, appunto al 2020, con l’enorme carico derivato dalla pandemia da COVID-19, per non parlare dello scenario socio politico e del degrado che il capoluogo etneo vive quotidianamente. Professionalità e competenza, com’è giusto che sia, al servizio del cittadino e delle Istituzioni! Tale mole di lavoro, tuttavia, è stata assolta - solo e sempre - dagli stessi uomini che hanno dovuto rinunciare persino ai diritti più elementari quali il giorno di riposo settimanale (non sarebbe una novità, se oggi non si parlasse di ben 30 giorni di impegno continuato, il più delle volte fuori sede, senza possibilità alcuna di organizzare la propria vita privata … o di lavare almeno la divisa e la biancheria). L’intensificarsi dei servizi fa denegare, nella maggior parte dei casi, anche la possibilità di recuperare un singolo giorno di riposo accumulato per il recupero psicofisico o, più prosaicamente, per riabbracciare i figli. Come la cronaca ci insegna, il X Reparto Mobile di Catania è stato, nel passato anche recentissimo, scenario di gravissime tragedie personali e familiari (suicidi e omicidi perpetrarti con l’arma in dotazione). Il disagio elevato all’ennesima potenza non può certamente essere slegato dallo stress accumulato in turni di servizio infiniti, in condizioni per lo più incedenti, e dalla mancanza di recupero psicofisico sufficiente. Ed ecco lo stress correlato, che per definizione si verifica quando le richieste in ambito lavorativo eccedono le capacità individuali nel fronteggiarle, arrecando gravi disturbi fino al collasso nervoso, il c.d. burn-out. E’ inammissibile che il personale, tra un turno e l’altro, possa riposare appena 2 ore o che si prolunghi l’orario di servizio fino a 17 ore ed oltre. Questo sistema non solo attenta alla salute dei lavoratori, ma intorpidisce la capacità di reazione e l’efficienza professionale. Fatte salve le indubbie capacità gestionali del Dr. Giancarlo CONSOLI (Dirigente il X reparto mobile) e del suo ec cellente staff alle continue richieste di intervento che, paradossalmente, declassano la decantata professionalità degli operatori ad anonimi numeri capaci di coprire tutte le esigenze in lungo e in largo per l’Italia tutta (da Catania fino a Palermo, da Reggio Calabria … fino all’infinito ed oltre!). Di converso, inoltre, se da questa situazione ne trae beneficio la carriera del Dr. Consoli e del suo staff, dall’altro i “professionisti” devono convivere con lo stress fisico e mentale nell’impossibilità di recuperare adeguatamente. Ancor di più, se chi dirige non applica le regole e non pretende il rispetto delle procedure trascritte nel Documento di Valutazione Rischi (DVR), previsto dal D. Lgs. 81/08 in materia di sicurezza e salute dei lavoratori, vuol dire che concorre (magari a latere, ma con scienza e coscienza) nell’incidente stradale causato dalla stanchezza, nella reazione spropositata ad una aggressione, fino al gesto estremo del suicidio o dell’aggressione all’altro. Non dimentichiamo che oggi in Italia, dato allarmante avvolto nel silenzio tombale, si contano più di 50 suicidi tra il personale delle Forze dell’Ordine e Forze Armate! Pertanto, in qualità di Segretario Generale della Provincia di Catania dell’Organizzazione Sindacale S.I.U.L.P. (Sindacato italiano unitario lavoratori di Polizia), che conta il maggior numero di iscritti del Comparto Sicurezza sul territorio nazionale, denuncio pubblicamente lo stato di emergenza in cui versa il X Reparto Mobile di Catania, nonostante conti oltre 250 unità con un’età media di 50 anni".