Big Data e occupazione: oltre 2000 posti di lavoro aperti nel settore in Italia
È una vera e propria rivoluzione quella che i Big Data e la Data Scienze stanno portando nell’economia di tutto il mondo. Una rivoluzione che passa ovviamente per la digitalizzazione e che va a toccare ogni aspetto della programmazione, delle soluzioni, delle strategie, degli strumenti.
Un cambiamento che è innanzitutto lavorativo: come si legge in questo articolo, il settore relativo al machine learning, in Italia, vanta oltre 2 mila posizioni aperte, per arrivare al numero di 60 mila se si estende a tutto il nostro continente. Un lavoro del futuro, un lavoro anche molto redditizio se si pensa che un profilo senior è in grado di percepire un salario medio di 70 mila euro all’anno, mentre un neoassunto è intorno ai 38 mila euro. A spiegare questo cambiamento è stato anche Giuseppe Gullo, Founder di ProfessionAi, che ha sottolineato come in Italia ci sia una forte carenza di figure competenti in questo settore.
Per capire bene il loro potenziale, dobbiamo però partire da una definizione di Big Data. Si tratta di una raccolta di dati informatici, di grandissimo volume e dimensioni, fatta in una velocità elevatissima. Una sorta di megadato che viene gestito, estratto, letto e compreso da particolari software e strumentazioni (il machine learning appunto). Sono dati che arrivano ovunque: da transazioni commerciali a database di clienti, da applicazioni mobili e social oppure da ricerche fatte online. Si tratta di un settore in costante aggiornamento, che attira investitori da tutto il mondo. Basti pensare che nel 2015 gli investimenti fatti su questa tecnologia ammontavano a 170 milioni di euro, iniziando un trend di crescita di 21 punti percentuali ogni anno, capace di far lievitare il volume d’affari complessivo a 1,7 miliardi di euro.
Ma come vengono usati i Big Data? Formazione del personale, integrazione dei dati, ma soprattutto marketing. basti pensare a quanto avviene nel mondo dei casinò online, dove i Big Data sono utilizzati nel processo di creazione di bonus per le piattaforme di gioco online. Qui i dati possono servire per conoscere meglio i gusti, le preferenze e il comportamento dei giocatori, così da offrire loro bonus personalizzati e incentivarli a giocare di più, oppure per monitorare le performance dei giochi, le tendenze del mercato e la concorrenza, in modo da ottimizzare l'offerta e il posizionamento della piattaforma.
Non solo marketing, però, con i Big Data si va a lavorare sull’efficientamento delle aziende, riducendo il rischio nelle analisi finanziarie oppure nella prevenzione di problemi nell’erogazione dei servizi. È qui che si andrà a investire sempre di più nell’immediato futuro, dal momento che il 77% delle aziende rivela di avere una carenza di personale. Un settore che attira investitori e che crea posti di lavoro. Proprio quello che ci voleva per la nostra economia in difficoltà.