Tumore ovarico, 530 casi l'anno in Sicilia: gli esperti discutono a Enna
Ogni anno 530 siciliane con tumore ovarico. In Italia sono 5.300 e rappresentano il 30% delle diagnosi di carcinomi ginecologici e la quarta causa di morte per neoplasia nelle donne: non esistono screening validati particolarmente efficaci come per altre patologie e, a causa dei sintomi troppo aspecifici, in circa il 65-70% dei casi il cancro è già in fase avanzata. La Sicilia conta alcuni centri specialistici (hub) e centri erogatori di trattamenti (spoke) adessi collegati che sono in grado di assicurare diagnosi tempestive e corrette e un adeguato programma terapeutico . I massimi esperti a livello regionale e nazionale hanno fatto il punto su risultati e prospettive all'Hotel Federico II di Enna ad un anno di distanza dalla nascita del percorso diagnostico terapeutico assistenziale voluto dalla Regione Siciliana per garantire un'alta qualità di cure e soprattutto la multidisciplinarietà nell'approccio, oggi considerata essenziale per salvare la vita e aumentarne laqualità. Il Pdta è tra i primi in Italia ad avere avuto anchedecreti attuativi che lo hanno reso operativo. Grazie ai progressi della ricerca scientifica la percentualevdelle donne malate potenzialmente guaribili è in netto aumento, soprattutto se la paziente ha la possibilità di fare il test divprofilazione genomica, la chiave di volta più importante pervottenere una terapia mirata ed efficace, che si attua nei lavoratori qualificati e accreditati. "Purtroppo nella maggior parte delle volte - spiega Paolo Scollo, direttore di Ginecologia e Ostetricia dell''Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania e responsabile Pdta carcinoma ovarico della Rete Oncologica Siciliana - ci troviamo a intervenire quando il problema è già diffuso. La diagnosi precoce resta la principale difficoltà: nel 42% si scopre la malattia in modo casuale, nel 26% grazie a controlli di routine e nel 16% per altri motivi.