Blinken in Israele per negoziare una tregua umanitaria
Dopo 27 giorni di guerra contro Hamas, Israele è riuscita a circondare Gaza City. Lo ha annunciato lo stesso esercito nelle ore in cui a Tel Aviv torna il segretario di Stato americano, Antony Blinken, per chiedere al governo di Netanyahu pause umanitarie utili a far entrare altri aiuti nella Striscia e creare un clima un po' piu' favorevole al rilascio degli ostaggi.
Per Blinken è il suo secondo tour in Medio Oriente dall'inizio della guerra innescata dal sanguinoso attacco di Hamas del 7 ottobre, un attivismo che conferma il timore generale che il conflitto possa allargarsi. Una chiara indicazione dei prossimi sviluppi arriverà oggi dall'atteso discorso del potente leader degli Hezbollah libanesi, Hassan Nasrallah: parlerà nel pomeriggio per la prima volta dall'inizio del conflitto e farà capire se la sua formazione, alleata di Hamas palestinese e sostenuta dall'Iran, ha intenzione di entrare nel conflitto.
Blinken - che è gia' atterrato a Tel Aviv - ha visto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dopo l'incontro, si è riunito con i membri del gabinetto di guerra israeliano, il presidente Isaac Herzog e il leader dell'opposizione Yair Lapid. Partendo da Washington ha assicurato che chiederà a Israele di assumere "misure concrete" per minimizzare il pericolo per i civili a Gaza e impedire una escalation del conflitto nella regione.
Intanto, dopo un'altra notte di violenze in Cisgiordania (secondo fonti mediche, altri 7 palestinesi uccisi, sono oltre 140 dall'inizio del conflitto) l'esercito ha fatto sapere di essere entrato "in un'altra fase significativa della guerra": le truppe israeliane sono radunate fuori Gaza City; ora isolata dal resto della Striscia; coperti dall'aeronautica e protetti dalla Marina, i soldati e colonne corazzate sono anche penetrati nella città, attaccando - secondo i militari - avamposti, il quartier generale e altre infrastrutture di Hamas.
Conquistare la città, la più grande della Striscia e roccaforte di Hamas, sarà un compito arduo per l'esercito israeliano: i soldati dovranno impegnarsi in una insidiosa guerriglia urbana in un ambiente probabilmente punteggiato da mine e trappole esplosive; e dovranno anche avventurarsi nel complicato labirinto di tunnel, scavato negli anni da Hamas per nascondere i miliziani e preparare le imboscate.
Secondo Tsahal, ieri pomeriggio negli scontri sono morti 130 "terroristi di Hamas"; e sono morti anche soldati israeliani, altri 4, 23 in tutto dall'inizio della guerra.
E mentre Hamas continua ad aggiornare il bilancio dei morti palestinesi a Gaza, oltre 9mila dall'inizio del conflitto, rimane insoluto il dramma degli ostaggi: per aiutare a individuarli gli Usa hanno anche fatto sorvolare droni sulla Striscia.