Spari sulla folla a Gaza: 112 morti palestinesi
Una nuova strage si è consumata a Gaza nel 145esimo giorno di guerra, ma le versioni di Hamas e di Israele divergono.
La fazione islamica ha denunciato l'uccisione nel nord della Striscia di 112 palestinesi - e il ferimento di altri 760 - contro cui l'esercito israeliano avrebbe sparato mentre si trovavano "in fila per ricevere gli aiuti umanitari". Un'accusa che l'Idf ha respinto con forza parlando di due distinti episodi, avvenuti a centinaia di metri l'uno dall'altro, nel primo dei quali "la calca provocata dalla folla ha causato la maggior parte dei morti".
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà a porte chiuse per consultazioni urgenti sulla situazione a Gaza alle 16.15 locali, le 22.15 italiane. Lo comunica il Palazzo di Vetro, mentre si moltiplicano le reazioni internazionali. Un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha detto che gli Stati Uniti considerano gli spari a Gaza un "incidente grave". "Piangiamo la perdita di innocenti vite umane e riconosciamo la difficile situazione umanitaria a Gaza, dove innocenti palestinesi cercano solo di nutrire le loro famiglie", ha detto il portavoce.
Successivamente, il presidente Joe Biden ha detto che il suo governo sta esaminando le varie versioni "contraddittorie" sulla sparatoria. A chi gli chiedeva se si aspettasse un cessate il fuoco per lunedì, Biden ha risposto: "La speranza è l'ultima morire" ma è "probabile che non ci sarà" per lunedì. Interrogato sugli spari a Gaza sulla folla, il presidente si è detto consapevole che l'incidente potrebbe avere effetti sulle trattative per il rilascio degli ostaggi e ha precisato che gli Stati Uniti stanno esaminando le "versioni contradditorie" sull'accaduto.