Balneari, ricorso di Legambiente Sicilia su proroga concessioni
Legambiente Sicilia ha presentato ricorso straordinario al presidente della Regione (che dovrà decidere una volta acquisito il parere del Cga) per chiedere l'annullamento del decreto del 30 dicembre scorso dell'assessore regionale Territorio e ambiente, che ha disposto la proroga delle concessioni demaniali marittime (in scadenza il giorno successivo al decreto), fino al 31 dicembre 2024. Il ricorso avanzato attraverso gli avvocati Giulia Campo del Foro di Catania e Daniela Ciancimino del Foro di Agrigento, punta sull'illegittimità della proroga "poiché si pone in aperta violazione delle norme europee e degli orientamenti giurisprudenziali". Nel novembre 2021 il Consiglio di Stato aveva già sentenziato l'illegittimità delle proroghe per violazione della direttiva Bolkenstein, recentemente ribadita dalla sentenza dello scorso 30 aprile; "ma anche il Tar Catania (sentenza 1256 del 2 aprile 2024), ha già sentenziato che il decreto assessoriale deve ritenersi come 'tamquam non esset' (come se non esistesse)".
Legambiente ricorda che in Sicilia è ulteriormente urgente dare seguito alla sentenza della Corte costituzionale, la 108 del 5 maggio 2022, con cui è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'articolo 3 della legge regionale 17 del 21luglio 2021, che per un periodo ha consentito di rilasciare le concessioni in assenza o senza la preventiva verifica di coerenza con le previsioni dei Piani di utilizzo delle aree demaniali marittime (Pudm). "Le spiagge sono un bene comune - ribadisce Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia - che non può essere sottratto alla collettività, mentre spesso gli stabilimenti balneari diventano veri e propri locali, anche notturni, che occupano il demanio tutto l'anno". Legambiente Sicilia torna a chiedere l'immediata attuazione dell'articolo 6 della legge regionale 32 del 2020 nella parte in cui prevede che l'assessorato regionale Territorio e ambiente provveda a commissariare i Comuni che non hanno redatto e adottato il Pudmentro il termine ultimo del 30 giugno 2021, "come peraltro ribadito e previsto dalla delibera della giunta regionale presieduta da Schifani, la n. 52 del 20 gennaio 2023, rimasta totalmente inapplicata da oltre un anno".