No alla privatizzazione delle Poste: sit in a Ragusa e documento al prefetto
Dopo un sit in Piazza delle Poste una delegazione della SLC CGIL guidata dal segretario generale della categoria di Ragusa, Elena Guastella, presente il segretario provinciale della CGIL di Ragusa, Francesco Maltese, è stata ricevuta dal Vice Prefetto, dr.ssa Cettina Pennisi, alla quale è stato consegnato un documento nel quale si evidenziano i motivi della vertenza in atto. E più in particolare il NO al progetto di privatizzazione di Poste Italiane è stato, ed è, ampiamente motivato:
arretramento dei presidi territoriali per la chiusura di uffici postali, che impoverirebbero le comunità geografiche marginali, con conseguente impatto sulle fasce più deboli della società;
lo stesso dicasi per gli effetti collaterali sul servizio universale del recapito, stante il basso margine economico del rapporto costo/ricavi, che non può interessare aziende e operatori con assetti strutturati al massimo profitto;
svendita e dismissione di un asset strategico per il Paese, che si compirebbe attraverso un ricavo di poco oltre tre miliardi, che risulterebbero ininfluenti per la riduzione dell’immenso debito pubblico, a fronte della rinuncia ai dividendi azionari quantificati in oltre 250 milioni di euro;
Riduzione degli organici e taglio occupazionale
Nel caso che il Governo si privasse della maggioranza delle azioni, si legge nel documento, si determinerebbe il passaggio della proprietà dalla mano pubblica a quella privata (finirebbe il controllo pubblico dello Stato sulla più grande Azienda di Servizi del Paese), con logiche di mercato che prenderebbero il sopravvento sul servizio universale e sullo stesso ruolo sociale esercitato, da oltre 150 anni, da Poste Italiane in favore della Collettività, colpendo le fasce più deboli e marginali della Società e del tessuto imprenditoriale composto, nel nostro territorio, da piccole e medie imprese.