Lavoro e Sanità restano le priorità della Sicilia per il 2025
La politica in Sicilia non cambia volto. Non lo aveva fatto con il Centro sinistra, men che meno con la Destra. Tutto resta fermo ad un ventennio fa. La Regione distribuisce mancette a parlamentari di maggioranza ed anche in parte all'opposizione. Soldi a pioggia per feste, sagre, spettacoli da baracconi, eventi che non portano nulla o quasi ai territori. Il 'caro voli' continua ad allontare la Sicilia col resto dell'Europa, ma anche dal mondo. Le buone intenzioni del governo di Renato Schifani di ridurre i costi al 50 per cento non hanno sortito gli effetti sperati. Perchè le Compagnie che volano da e per la Sicilia hanno raddoppiato i prezzi dei ticket. Ci si è inventati una sorta di treno 'Oriente Express' (dovrebbe essere un convoglio di lusso) ma è soltanto uno sfinimento per lavoratori e studenti che partono dal Nord per arrivare nei luoghi d'origine. Problemi seri arrivano dal mondo del lavoro e dalla Sanità. Che mancano i medici è un fatto risaputo. Lo stesso si può dire per gli infermieri che vanno all'estero per i loro salari da fame. Anzichè stanziare fondi per la Sanità si sprecano risorse pubbliche a favore di eventi che favoriscono soltanto la clientela di amici degli amici. Poi c'è la consuenta transumanza da una casacca all'altra per interessi personali e non per il bene comune. Alleanze che nascono dall'oggi al domani nel segno degli affari. Le Province dell'Isola sono da anni nelle mani dei Commissari e di elezioni se ne parla, ma solo per calmierare le aspirazioni dei galoppini della politica.
L'occupazione resta una bomba sociale che potrebbe deflagrare da una settimana all'altra. Il disimpegno di Versalis nella province di Siracusa e Ragusa è sotto gli occhi di tutti. Si rischia la desertificazione industriale., fra diretti e indotto. Le grandi multinazionali hanno letteralmente saccheggiato il territorio, lo hanno spremuto come un limone già secco, e poi abbandonato. Da un quarto di secolo si parla di bonifiche, ma i soldi dove sono? Le risorse sono per il Ponte sullo Stretto, una mega infrastruttura, che non ha motivo di esistere.
C'è anche l'emergenza idrica che ha messo in ginocchio la Sicilia centrale e quella occidentale, ma ci sta pensando il buon Dio. Fin quando piove l'acqua arriverà nelle case di milioni di isolani. Per non parlare dei Piano Rifiuti dove la Sicilia viaggia con immensi ritardi. Inceneritori sì, inceneritori no. E' il solito stucchevole balletto.
A noi resta sperare in un futuro migliore ad un cambio di marcia nelle politiche sociali e quelle sanitarie con manager e direttori che abbiano valutazioni meritocratiche e non scelti dalla politica con il manuale Cencelli.
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