Da Palermo a Siracusa studenti in piazza per il clima: lottiamo per il futuro
A Palermo, così come a Siracusa, diverse centinaia di studenti stamane hanno raccolto l'appello degli 'amici del pianeta' partecipando alla marcia contro il cambiamento climatico. Alla manifestazione, con il concentramento in piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo, una folla colorata e festosa di giovani che scandendo slogan come "Se non cambiera', lotta dura sara'", hanno esposto cartelli e striscioni con le scritte "Sciopero mondiale per il futuro", "Ci siamo rotti i polmoni", "E' inutile conquistare la luna per poi perdere la terra", e ancora "Altro che treni ad alta velocita', siamo al capolinea". Cori e flash mob: i ragazzi si sono disposti in circolo e hanno letto pensieri e riflessioni. Stessa azione simbolica a Palazzo dei Normanni, sede dell'Ars, con sit-in e messaggi ai deputati per chiedere al governo nazionale, tramite quello regionale, di dare seguito all'Accordo di Parigi.
Tanti i cittadini, volontari e attivisti che hanno sfilato al fianco dei giovani, nel nome anche della giovanissima Greta, per il Global Strike For Future che oggi si celebra in tutto il mondo "contro le mancate politiche per fermare la febbre del Pianeta".
Anche a Siracusa gli studenti si sono radunati a Ortigia davanti al Tempio di Apollo.
Oltre 200 persone, tra studenti e docenti degli istituti superiori di Siracusa e provincia hanno partecipato alla manifestazione "Friday for Future" per la difesa dell'ambiente. L'iniziativa green ha avuto come quartier generale largo XXV Luglio, alle porte di Ortigia, il centro storico di Siracusa, ed a partite dalle 9 gli studenti, appartenenti agli istituti Quintiliano, Corbino, Rizza, Ipsia, Gagini, Gargallo ed Einaudi, hanno esposto numerosi striscioni per sostenere la protesta di Greta Thunberg, la 16enne svedese che ha rimesso al centro del dibattito politico internazionale i cambiamenti climatici ed i loro devastanti effetti in atto sul pianeta. "Credo che avere la terra e non rovinarla sia la cosa piu' bella del mondo" era indicato su uno dei tanti cartelloni realizzati dagli studenti. Basta parlare solo di crescita economica, bisogna tirare il freno d'emergenza. Non ha senso parlare di lavoro se andiamo dritti verso la distruzione del pianeta", hanno spiegato alcuni dei manifestanti. Monica Russo, studente del liceo scientifico, ha parlato anche dei costi, in termini di vittime, causati dai cambiamenti del clima: "Questi improvvisi alluvioni - ha detto la studentessa - non solo stanno devastando i nostri territori ma hanno gia' seminato decine di morti. A pagare sono le persone: sono questi gli effetti di una politica che e' miope sui problemi dell'ambiente".