Tribunali da riaprire: segnali positivi dal ministro della Giustizia Bonafede
E’ durato oltre due ore il confronto, al Ministero della Giustizia, a Roma, tra il ministro, Alfonso Bonafede, e la delegazione del coordinamento nazionale per la giustizia di prossimità. All’ordine del giorno, le rivendicazioni riguardanti la riapertura dei trenta tribunali soppressi con la riforma della geografia giudiziaria del 2013. In Sicilia sono interessati alla vicenda i Tribunali di Modica, Nicosia e Mistretta. La delegazione che ha incontrato il ministro era composta dagli avvocati Giuseppe Agnusdei ed Enzo Galazzo, dell’ufficio di presidenza del coordinamento, e dal sindaco di Vigevano, Andrea Sala, in rappresentanza dei Comuni interessati alla riapertura degli uffici giudiziari soppressi.
“Il confronto – ha dichiarato l’avvocato Enzo Galazzo – può considerarsi positivo perché ci ha dato la possibilità di illustrare al ministro tutte le criticità che sono derivate dalla riforma della geografia giudiziaria, in termini di mancate risposte alle esigenze e ai diritti dei cittadini che si rivolgono al sistema giudiziario italiano che ha perduto quella “prossimità” per la quale ci battiamo. Ma non solo. Ci sono da considerare gli sprechi di soldi pubblici per sopperire alle carenze, logistiche e strutturali, di edifici non adatti a far fronte ad un aumento di lavoro e di personale. Paradossale ed emblematico il caso del Tribunale di Ragusa: qui si continua ad amministrare giustizia in locali nei quali si stanno eseguendo indagini tecniche per accertare quelle criticità strutturali già segnalate al Ministero. E tutto ciò, mentre esiste, a Modica, un Palazzo di giustizia moderno ed efficiente, dotato di tutto quanto è previsto dalla legge in materia di sicurezza per gli edifici pubblici. Ma non utilizzato. Anche questo – continua Galazzo – è stato fatto presente al ministro, al quale è stata consegnata una documentazione completa e dettagliata”.
A conclusione del vertice – preceduto da un incontro con un funzionario del Ministero – è stato deciso di proseguire nel confronto non appena il ministro avrà esaminato la documentazione fornita dal coordinamento.
“Due le ipotesi di lavoro – afferma ancora l’avvocato Galazzo – sulle quali si concentrerà l’attenzione del coordinamento per la giustizia di prossimità. Quella principale è la riapertura dei tribunali soppressi, contenuta, tra l’altro, nel contratto di governo Lega-Cinque Stelle. Il ministro ha tenuto a ribadire la validità di quanto scritto nell’accordo tra i due partiti, ricordando, comunque, che la realizzazione di quanto scritto nel contratto ha una sua tempistica, modulata sui cinque anni di governo”.
“La seconda ipotesi – dichiara Galazzo – è quella relativa all’accordo Regione Siciliana – Ministero per consentire la riapertura dei tre tribunali siciliani soppressi con il pagamento delle spese di gestione da parte della Regione. In questa direzione c’è già un pronunciamento positivo dell’Assemblea regionale siciliana e una dotazione finanziaria nella legge di bilancio”. Questa soluzione, prevista dalla legge di riforma, è stata già utilizzata dal Ministero a Bari per l'inagibilità dei locali del Tribunale pugliese, ospitato, per diversi giorni, in alcune tende.
Si è parlato anche dell'utilizzazione degli immobili comunali che fino al 2013 ospitavano i Tribunali, da destinare all’ipotesi di accorpamento attraverso strumenti di giurisdizione in via di valutazione.
Il vertice romano, dunque, sembra avere aperto una buona prospettiva di dialogo per la riabilitazione dei cosìddetti “Tribunali minori”. Ad avallare un moderato ottimismo, anche ciò che ha detto al coordinamento lo stesso ministro a proposito degli uffici di prossimità: se nasceranno non avranno la funzione di sostituire gli uffici giudiziari soppressi. Crediamo che, adesso, spetti alla politica locale – se ne ha la capacità – impegnarsi a difesa dei territori che hanno diritto ad una giustizia che sia sempre vicino al cittadino. Di prossimità, appunto.