Vinciullo sull'Ias di Priolo: "La società deve restare in mano pubblica"
"Come ho sempre sostenuto, in decine e decine di interventi pubblici, nonché di atti parlamentari, soprattutto quando ero Presidente della Commissione Bilancio, l’IAS deve rimanere pubblica perché la Regione Siciliana non può, assolutamente, sottrarsi alle sue responsabilità nei confronti del territorio siracusano". Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, Presidente emerito della ‘Commissione Bilancio e Programmazione’ all’ARS.
"Affidare a terzi, privati, la gestione del più grande ed importante depuratore industriale esistente in Sicilia non è possibile anche perché si correrebbe il rischio che eventuali gestori potrebbero trovarsi in una situazione di aperto conflitto di interessi. In pratica, chi scarica all’interno del depuratore - dice Vinciullo - non lo può gestire, cioè non si può essere controllori e controllati allo stesso tempo, su questo credo che non ci possano essere dubbi. Avevo, nel corso degli anni, anticipato quella che sarebbe stata la conclusione drammatica di questo percorso, ma nessuno aveva voluto ascoltare i miei inviti a ragionare e a dialogare su un argomento che è di fondamentale importanza per una equilibrata gestione del territorio. Oggi, mi sembra di capire che, tutti si muovano in maniera scomposta, senza individuare quella che è la funzione istituzionale della società consortile e quindi del depuratore di Priolo. Ognuno pensa che gridando si possa risolvere il problema, ma il problema andava affrontato e risolto prima e comunque, oggi, è necessario ricercare una soluzione che non sia pasticciata, ma nasca dalla effettiva conoscenza dei fatti e che possa contribuire a rilanciare la funzione pubblica del depuratore".