Seggi aperti in Tunisia per il rinnovo del Parlamento, si vota anche in Kosovo
Seggi aperti oggi in Tunisia dalle 8:00 alle 18:00 (19.00 ora italiana) per eleggere con il sistema proporzionale, i 217 membri del Parlamento. Oltre sette milioni sono gli elettori chiamati alle urne, 15.737 i candidati suddivisi in 1.572 liste delle quali 722 indipendenti, 687 di partito e 163 di coalizione. Si tratta di un test fondamentale per la giovane democrazia tunisina che domenica 13 ottobre dovrà anche decidere il proprio presidente, con la scelta tra il giurista conservatore Kais Saied ed il magnate populista Nabil Karoui, in cella dal 23 agosto scorso con l'accusa di riciclaggio ed evasione fiscale. Il voto odierno, il cui esito è piuttosto imprevedibile, rappresenta una verifica importante per i partiti tradizionali, usciti sconfitti dal primo turno delle presidenziali il 15 settembre scorso, con un voto che ha premiato due candidati antisistema, Saied e Karoui, e potrebbe marcare una decisa rottura con il passato ridisegnando il paesaggio politico della Tunisia dei prossimi 5 anni.
Anche in Kosovo aperti i seggi per le elezioni parlamentari anticipate, una consultazione ritenuta cruciale per le prospettive di ripresa del dialogo con Belgrado. Si spera infatti che un nuovo governo a Pristina decida di abolire i dazi doganali maggiorati del 100% imposti sull'import dalla Serbia, che hanno causato l'interruzione del negoziato. I sondaggi danno in vantaggio i partiti di opposizione, con in testa la Lega democratica del Kosovo (Ldk, centrodestra), accreditata di oltre il 23%, e il movimento nazionalista 'Autodeterminazione' con quasi il 18%. Il volto nuovo potrebbe essere Vjosa Osmani, candidata premier dell'Ldk, che in molti indicano come possibile prima donna a guidare un governo a Pristina. Il Kosovo ha proclamato l'indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008, ed è stato riconosciuto da Usa, Italia e dalle altre maggiori potenze occidentali, ma Belgrado si rifiuta di riconoscerlo, appoggiata da Russia e Cina.