Il restauro dell’orologio di S.Giovanni a Modica Alta, il prete: grazie solo ai parrocchiani
Potremmo definirlo “il miracolo di San Giovanni”. Senza, però, nulla di trascendentale. Anzi. Un’opera tutta umana e, soprattutto, di alto senso civico. In ogni caso, un esempio da seguire.
Stiamo parlando di un piccolo, grande evento realizzato con la collaborazione e la partecipazione dei parrocchiani della chiesa di San Giovanni Evangelista, a Modica Alta. Dal novembre del 2018, infatti, la facciata era priva dello storico orologio che aveva fermato il suo tempo: un’operazione vietata agli uomini, ma possibile nei rintocchi dell’incuria e dell’indifferenza. A distanza di sei anni qualcosa è, finalmente, cambiata. L’orologio è tornato al suo posto dopo un restauro che, come afferma il parroco, don Roberto Avola, è stato “frutto della parsimonia che la parrocchia è riuscita a fare per restituire finalmente alla comunità e ai cittadini quello che i nostri padri avevano pensato, costruito, protetto e realizzato per il bene comune e il godimento senza tempo delle cose belle. E, quindi, per questa opera, non va ringraziato nessuno”.
Un monito quello di don Roberto. Ma, anche, un invito a non aspettare interventi infarciti di promesse mirabolanti per fare la propria parte nella vita della città. I parrocchiani di San Giovanni, a Modica Alta, hanno fatto tutto in silenzio, senza proclami e con l’umiltà di chi conosce il valore della memoria e l’importanza di conservarla e trametterla alle nuove generazioni. Quella “ferita” in cima alla facciata di San Giovanni è stata sanata e ogni parrocchiano, idealmente, ha sistemato un pezzo della propria identità in quell’orologio che torna a battere le ore “per ricordare – come afferma il parroco - un incontro, un affare, un sodalizio”. Ma, anche, un appuntamento d’amore, un momento di gioco per i bambini del quartiere, o il rintocco di una vita che se ne va, mentre altre si affacciano al mondo.
Concetto Iozzia