Istituto sperimentale zootecnico, la Flai Cgil di Ragusa: personale da stabilizzare
Dare sicurezza e stabilità lavorativa ai dipendenti dell'istituto zootecnico sperimentale per la Sicilia che operano nella sede di Ragusa. Lo chiede la Flai Cgil con una nota inviata al presidente della Regione, Renato Schifani, e all' assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, a firma del segretario generale, Salvatore Terranova.
"L'Istituto dà un importante sostegno al settore zootecnico attraverso le attività che fornisce alle aziende e agli allevatori del territorio dell'isola- afferma Terranova - è un ramo dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Alimentari ed è uno dei più antichi Istituti di ricerca d’Italia che sin dal 1884, anno della sua fondazione, ha avuto un ruolo determinante nel progresso delle attività agricole e zootecniche del territorio siciliano, che si occupa della tutela del patrimonio faunistico selvatico, di migliorare le tecniche di coltivazione e utilizzazione delle specie foraggere idonee all'ambiente siciliano di valorizzare il prodotto lattiero-caseario siciliano, di fare formazione professionale nel settore agro-zootecnico e fornire assistenza tecnica alle aziende zootecniche.
Nella sede di Ragusa operano 7 controllori zootecnici, che svolgono attività di monitoraggio nelle stalle e consentono a più di 1.000 aziende zootecniche, su circa 3.000 su base regionale, di poter programmare le loro produzioni, raggiungendo un elevato standard di qualità dei loro prodotti commercializzati. Questo Istituto espleta pertanto un servizio pubblico e per questo non interrompibile, perché tale viene considerato dalla legislazione vigente la insostituibile attività che esso rende alle aziende del settore e possiamo asserire, senza tema di essere smentiti, che senza questi lavoratori non ci sarebbe questo vivace ed elevato settore produttivo, che non teme, per la qualità dei suoi prodotti, confronto con altre realtà zootecniche italiane e straniere. Il paradosso risiede nel fatto che, pur essendo un servizio pubblico, esso viene reso da 7 dipendenti che da anni sono assunti con contratto a termine e lavorano in una condizione connotata dalla precarietà. Se dovesse cessare il servizio svolto dai controllori zootecnici le aziende rischierebbero la cessazione del monitoraggio della qualità del latte individuale capo per capo all’interno dell’allevamento, con conseguente rischio di deprezzamento del latte e perdita degli indici genealogici che gli allevatori, tramite opportuni programmi di miglioramento genetico, mettono in campo investendo sul miglioramento della mandria. Per le aziende produttrici di carne il rischio è ancora maggiore perché rischiano la completa cancellazione del premio accoppiato PAC che annualmente viene elargito a sostegno della redditività in campagna. Per tale motivo la Flai CGIL da anni chiede all'Istituto di stabilizzare a tempo indeterminato queste unità".