Open Arms, assolto a Palermo Matteo Salvini: Il fatto non sussiste
Il Tribunale di Palermo, dopo otto ore di camera di Consiglio, ha assolto il ministro Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio ''perché il fatto non sussiste''.
Subito dopo la lettura del dispositivo è scattato in aula un lungo applauso all'indirizzo di Salvini da parte degli amici e dei deputati che sono arrivati per assistere alla sentenza. In aula anche la fidanzata di Salvini, Francesca Verdini, che ha abbracciato a lungo il compagno.
Dopo la lettura della sentenza del processo Open Arms,, che lo ha visto assolto da tutti i capi di accusa perché "il fatto non sussiste", il leader della Lega Matteo Salvini, ha lungamente abbracciato i suoi avvocati e gli altri esponenti della lega presenti in sala, in primis l'avvocata e senatrice della lega Giulia Bongiorno. La fidanzata di Salvini , Francesca Verdini, seduta qualche fila più indietro, si è commossa alla lettura della sentenza ed è poi andata anche lei ad abbracciare il vicepremier.
"Sono felice, dopo tre anni ha vinto il buon senso. Ha vinto la Lega, ha vinto l'Italia, ha vinto il concetto che difendere i confini, la patria. Contrastare scafisti, trafficanti e ong straniere e proteggere i nostri figli non e' un reato, ma un diritto". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la sentenza di assoluzione al processo Open Arms. "Ci abbiamo messo un po', ma ci siamo arrivati e quindi vado avanti piu' determinato di prima". Matteo Salvini ringrazia l'avvocato Giulia Bongiorno e gli avvocati Luigi Carta, Francesco Colotti, Crescenzo Manna, Lavinia Squicquero, Ludmila Laudonio per lo straordinario lavoro. Così una nota della Lega.
“E’ stata una sentenza per cui il fatto non sussiste, una sentenza di assoluzione piena. Il ministro si è difeso all’interno delle istituzioni, è stato sempre presente. Voglio chiarire in maniera confutabile che non si tratta di un’assoluzione con qualche ma, qualche se o con qualche però. C’era chi parlava di una sentenza mega galattica, di uno sfregio, di una sentenza con qualche derubricazione. No, una sentenza con una grandissima assoluzione”. Così l’avvocato Giulia Bongiorno, parlando con i cronisti a Palermo, accanto al leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la sentenza per il processo sul caso Open Arms.
"C'e' un giudice a Palermo! Un abbraccio a Matteo Salvini". Lo scrive il vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani.
"Giustizia è fatta: sono davvero contento e soddisfatto per una sentenza che rende onore a Matteo. Il ministro Salvini, nell'esercizio delle sue funzioni operative e politiche, ha sempre agito per la legalità e la difesa dei confini italiani". Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana dopo l'assoluzione di Matteo Salvini. "Sono particolarmente felice per Matteo - aggiunge il governatore - soprattutto dal punto di vista umano. Affrontare un processo ingiusto con il rischio di una condanna immeritata è un peso enorme, ma lui ha continuato a lavorare con determinazione e a testa alta". "Oggi, finalmente - conclude Fontana - questo capitolo si chiude con una piena assoluzione. Un messaggio forte e chiaro a chi specula sulla disperazione, con i viaggi della morte: l'Italia difenda i suoi confini, ora e sempre".
"Le sentenze si rispettano e questa dimostra che i giudici agiscono nella loro autonomia. La destra non potrà dire che sono 'zecche rosse', affermazione purtroppo usata molte volte. Rimane inalterato il nostro giudizio politico: Salvini non ha difeso i confini dell'Italia, ha tenuto per settimane in mezzo al mare 147 naufraghi tra cui donne e bambini per meri calcoli elettorali". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde.
"Giustizia è fatta! Ho sempre creduto nelle buone ragioni che hanno guidato l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini nelle sue decisioni. Salvini ha agito nel legittimo interesse del nostro Paese e nel pieno rispetto delle sue responsabilità istituzionali". Così sui social il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato la sentenza nel processo Open Arms che ha visto assolto Matteo Salvini. "Va ricordato che, nel caso Open Arms, tutti i migranti con condizioni fisiche precarie furono sbarcati tempestivamente, mentre agli altri fu offerta la possibilità di lasciare la nave firmando un modulo che, tuttavia, non venne mai fatto sottoscrivere dalla Ong - ha aggiunto il governatore - Questa sentenza conferma che il Ministro Salvini agì con rigore e senso di responsabilità in una situazione delicata, evidenziando l'infondatezza delle accuse nei suoi confronti".