Siracusa, firme per avere il corpo di Santa Lucia: Venezia dice no
Con profonda amarezza, ci troviamo costretti a comunicare alla popolazione siracusana che il rettore del Santuario di Santa Lucia a Venezia, don Gianmatteo Caputo, ha espresso un aperto rifiuto nel ricevere la raccolta firme promossa per il ritorno definitivo delle sacre spoglie della nostra amata Patrona a Siracusa.
Desideriamo innanzitutto ringraziare di cuore i tanti devoti e cittadini che hanno aderito con entusiasmo e fede alla raccolta firme, testimoniando con il loro gesto un amore profondo e sincero per la Santa protettrice della nostra città. Questa iniziativa è nata dal desiderio di rendere giustizia alla storia e alla tradizione della nostra comunità, riportando Santa Lucia alla sua dimora naturale e spirituale.
Il rifiuto immotivato del rettore del Santuario di Venezia rappresenta, a nostro avviso, non solo una delusione profonda, ma anche una ferita per tutti i siracusani, devoti e non, che in questa iniziativa avevano riposto una speranza. Tale decisione appare insensibile alla volontà di una comunità intera e rischia di essere percepita come un atto che sfiora la mortificazione della fede e dell'identità di un popolo.
In questa circostanza dolorosa, non possiamo fare a meno di manifestare la nostra crescente sfiducia verso le istituzioni religiose e politiche siracusane, che, pur essendo chiamate a rappresentare e tutelare il nostro patrimonio culturale e spirituale, non hanno saputo o voluto farsi portavoce con la necessaria forza e determinazione di una richiesta così sentita.
Siracusa non può e non deve rassegnarsi. La voce della gente, quando autentica e animata da valori profondi, merita rispetto e ascolto, non rifiuti. Questa vicenda, sebbene dolorosa, rafforza la nostra volontà di proseguire il cammino per rendere giustizia alla nostra Santa Patrona e alla storia della nostra città.
Continueremo a lottare, con fede, determinazione e civiltà, affinché il legame tra Siracusa e Santa Lucia, così intimo e inscindibile, venga finalmente riconosciuto nella sua pienezza.