Stupro di gruppo a Palermo, concessi i domiciliari a uno degli indagati
La seconda sezione del tribunale di Palermo ha concesso gli arresti domiciliari a Samuele La Grassa, 22 anni, uno dei sei maggiorenni del branco che, il 7 luglio dello scorso anno, abuso' e violento' una giovane di 19 anni in un cantiere abbandonato del Foro Italico, nel capoluogo siciliano. Il collegio presieduto da Roberto Murgia, dopo avere informato - cosi' come previsto dalla legge - la persona offesa (costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Carla Garofalo), ha ritenuto che La Grassa potesse ottenere il beneficio in virtu' della sua posizione processuale diversa da quella degli altri imputati (un settimo, diciassettenne all'epoca dei fatti, e' stato giudicato dal gup del tribunale e dalla Corte d'appello per i minori). Il giovane infatti nel giudizio aveva ottenuto un'attenuante per non avere partecipato materialmente allo stupro, dato che non fece sesso con la vittima, anche se era nel cantiere abbandonato, condivise l'azione criminale e la sua presenza rafforzo' gli intenti dei partecipanti alla violenza di gruppo: per questo l'imputato adesso scarcerato aveva avuto 4 anni, mentre sette a testa ne sono toccati a Elio Arnao, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores e Christian Maronia; sei anni e 4 mesi a Cristian Barone, che prima che i giudici entrassero in camera di consiglio chiese scusa per quello che aveva fatto. Anche in questo caso i giudici hanno voluto distinguere le singole posizioni, per far comprendere ai sei giovanissimi imputati gli errori commessi. Col paradosso che in primo e secondo grado il minorenne, giudicato a parte, ha avuto piu' di tutti, otto anni e otto mesi, sebbene anche lui abbia fruito degli sconti di un terzo per l'abbreviato e sia stato giudicato col regime teoricamente meno rigido previsto per i minorenni.