Tribunali da riaprire, dalla Sicilia appello al ministro: basta giocare con la Giustizia
Un ordine del giorno del Comitato nazionale dei Tribunali accorpati – quelli soppressi dalla nefasta riforma della geografia giudiziaria del 2013 – trasmesso al ministro della Giustizia, Carlo Nordio; al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro; e al senatore di Vittoria, Salvo Sallemi, componente della Commissione giustizia di Palazzo Madama.
Un ordine del giorno chiaro nella sua logica semplicità per porre rimedio alla riforma del 2013 che avrebbe dovuto aumentare l’offerta di giustizia, ottenere un notevole risparmio nell’erogazione dei servizi al cittadino, accelerare l’iter dei procedimenti. Tutto questo si sarebbe dovuto ottenere chiudendo, da un giorno all’altro, trenta tribunali in Italia (quelli cosìddetti minori, ma efficienti) accorpandoli a quelli dei capoluoghi di provincia. I risultati della “rivoluzione” sono stati disastrosi. Per fare un esempio basta vedere quanto è successo nel Ragusano con la chiusura del Tribunale di Modica e della sezione staccata di Vittoria. Oltre cento dipendenti ammassati nel Palazzo di giustizia di via Natalelli, a Ragusa; spazi che poco hanno a che fare con la sicurezza nei luoghi di lavoro; spese fuori controllo (e in violazione ad un articolo della legge di riforma): a Ragusa, per prendere in affitto locali dove sistemare uffici giudiziari, si sono spesi in media 600.000 euro l’anno che, in 12 anni, fanno oltre 7 milioni di euro. In barba al risparmio! E tutto questo, malgrado fosse disponibile il Palazzo di giustizia di Modica dove sarebbe stato possibile continuare ad amministrare giustizia in locali moderni (inaugurati nel 2004 e in attività solo per 9 anni), efficienti, antisismici. I locali, gli arredi e le attrezzature sono stati, invece, vandalizzati per allestire gli uffici giudiziari “supplementari” a Ragusa.
Questo, il racconto, nudo e crudo, di un fallimento a cui l’attuale Governo ha dichiarato, sin dal suo insediamento, di voler porre rimedio lavorando su un progetto di ridefinizione della Geografia giudiziaria.
“Il Sottosegretario al Giustizia, Andrea Delmastro – continua l’ordine del giorno - ha confermato, nel corso di un primo incontro il 22 febbraio del 2023 e di un altro successivo, tale intendimento e però precisando che gli auspicati ripristini sarebbero stati attuati solo nel rispetto di stringenti indicazioni, segnatamente nella individuazione di circondari più ampi di quelli soppressi (come il progetto del Tribunale di Modica-Val di Noto con giurisdizione in 8 comuni del Ragusano e del Siracusano). I Comitati si sono mossi in tale ottica, hanno acquisito l’adesione formale delle rappresentanze istituzionali dei Comuni deputati a definire più ampi circondari nonché le proposte di Legge/Voto approvate dalle varie Assemblee regionali, ed hanno inoltrato i loro progetti alla competente Commissione Giustizia costituita in Senato. Nel corso del recente incontro del 26 novembre scorso, il Sottosegretario Delmastro ha comunicato ai componenti del Direttivo presenti l’intenzione del Governo di voler procedere al ripristino, confermando intanto, in via definitiva, i quattro Tribunali abruzzesi interessati da fenomeni sismici e ripetutamente in proroga, e procedendo poi al ripristino di altri tre Tribunali, uno al nord, uno al centro ed uno al sud senza richiamo ai principi enunciati nel corso dei tre precedenti incontri, l’ultimo con la partecipazione anche dal componente della Commissione Giustizia, il senatore vittoriese, Salvo Sallemi”. Il nuovo orientamento delle scelte di ripristino - ribadisce il coordinamento nazionale dei comitati dei Tribunali accorpati- ipotizza modalità soggettive ben diverse rispetto alle precedenti, oggettive, enunciate e ribadite nel corso dei vari incontri, per conseguire le quali ciascun componente del Comitato ha dovuto spendersi presso le rappresentanze istituzionali dei vari Comuni e Regioni per illustrare le ragioni dei progetti e per ottenerne formali atti di adesione;
Questo orientamento, se confermato, sarebbe frustante per quanti si sono spesi, sui territori, per il conseguimento di obiettivi di Giustizia di Prossimità; ricadrebbe a tutto danno della credibilità delle Istituzioni, negherebbe al cittadino il diritto di accedere al servizio Giustizia inducendolo a rinunciarvi ovvero a farsi giustizia da sè come sin troppe volte apprendiamo quotidianamente dai media”.
“I fenomeni sismici che anteporrebbero, ad ogni altra, le ragioni dei Tribunali abruzzesi non sono esclusive, purtroppo, di quelle aree ma riguardano l’intero territorio nazionale”.
Insomma, anni di lotta democratica e di impegno civile buttati al vento. Come dire: apriamo tre tribunali per accontentare Nord, Centro e Sud e diamo il benservito alla Giustizia di prossimità auspicata, voluta e raccomandata dall’Unione europea.
LE PROPOSTE DELL’ASSEMBLEA
-Che il Governo sottoponga al Parlamento nazionale, in coerenza con gli impegni assunti dai suoi rappresentanti, un disegno di legge rispettoso dei seguenti principi e criteri:
1) Si valutino i progetti già inoltrati dai Fori soppressi al Ministero della Giustizia e alla Commissione senatoriale, alla luce dei principi dettati in occasione dei precedenti incontri e della previsione degli oneri di gestione delle infrastrutture a carico delle Regioni;
-2) Il Ministero della Giustizia, in sede di adozione dell'emanando provvedimento voglia prendere in considerazione criteri oggettivi quali la popolazione, la presenza di case circondariali e/o di presidi delle Forze dell’ordine, e/o Università con Scuola di Giurisprudenza;
3) Il criterio della popolazione sia parametrato, per coerenza, ai bacini di utenza dei tribunali circondariali abruzzesi;
4) Siano, altresì, recuperati i presidi giudiziari insistenti nelle cosìddette "Aree interne", a prescindere dal parametro della popolazione;
5) siano, infine, tenute in debita considerazione le proposte di ampliamento oltre i confini amministrativi, in coerenza con la annunciata costituzione del Tribunale della Pedemontana veneta.
L’ordine del giorno è firmato dal presidente del Comitato nazionale Tribunali accorpati, Pippo Agnusdei, e dal segretario, avvocato Enzo Galazzo, portavoce del Comitato Pro Tribunale di Modica. All’assemblea romana presenti anche l’avvocato modicano Giorgio Scarso e Salvatore Rando, componente del Comitato Pro Tribunale di Modica.
NELLA FOTO, il Palazzo di giustizia di Modica