Ragusa, Cassì: pochi soldi dalla Regione. E i 120 milioni per Ibla in 40 anni di legge speciale?
Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, si lamenta perché la sua città è diventata una “Cenerentola” nella ripartizione dei fondi regionali provenienti dalla Finanziaria approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana.
“Prima c’erano associazioni “raccomandate” da questo o quel deputato regionale – afferma in una nota Cassì - ora i “raccomandati” sono i Comuni. Per avere di più devi essere nelle grazie del deputato, meglio se di maggioranza, in quanto titolare di maggiori risorse da attribuire. Non voglio però essere ingenuo o apparire sprovveduto. La Regione conta 70 deputati equamente ripartiti tra le varie province in base al numero di abitanti, e ciascuno di essi porta avanti le esigenze del proprio territorio in maniera legittima e direi doverosa. Anche Ragusa ha beneficiato e beneficia, grazie all’interessamento di deputati e assessori, di importanti finanziamenti, come quello da oltre 1 milione per l’acquisto del palazzo Ottaviano a Marina di Ragusa, ma a mio avviso sarebbe opportuno inserire alcuni paletti, proprio per evitare che la discrezionalità possa sconfinare in scelte arbitrarie ed inique”.
Sorge, a questo punto, il sospetto che le scelte “inique” siano quelle che vengono fatte senza consultare il sindaco di Ragusa.
“Sarebbe inoltre buona norma, e purtroppo non sempre accade, che le Amministrazioni locali – afferma ancora Cassì - fossero coinvolte nella individuazione degli interventi da finanziare. Ho appreso, solo a cose fatte, che il Comune di Ragusa risulta destinatario di un contributo di 150.000 euro per un non meglio specificato intervento sulla facciata di Palazzo Ina. È evidente che non può essere un deputato regionale a decidere senza prima avere avviato un processo di confronto e di condivisione con il sindaco, a maggior ragione se si tratti di intervento urbanistico la cui competenza esclusiva è in capo ai Comuni”. Ma c’è da dire che, quasi sempre, questi fondi arrivano da emendamenti alle varie manovre finanziarie che vengono prese d’assalto dai deputati per “portare a casa” qualcosa per il bacino elettorale rappresentato. Un esercizio comune a tutti, anche se con qualche caduta di stile!
E il sindaco Cassì afferma ancora che “Non va bene, e la Regione dovrebbe impedirlo, che oggetto del finanziamento sia il trasporto scolastico o la refezione degli studenti solo di alcuni Comuni, appunto “raccomandati”, con risorse di tutti i siciliani utilizzate per garantire un trattamento diverso e più favorevole solo per alcuni”.
Ma in tema di “raccomandazioni” consolidate, non si può non ricordare la Legge su Ibla, una grande intuizione dell’onorevole Giorgio Chessari, che riceve lauti finanziamenti dall’alba degli Anni Ottanta. Nel giugno del 2022, in occasione di un evento culturale organizzato da “San Bartolomeo – Sistemi Culturali”, è stato ribadito che Ragusa Ibla e parte di Ragusa Superiore sono profondamente cambiate grazie ad un investimento finanziario di oltre 120 milioni di euro, in pratica quasi 250 miliardi delle vecchie lire. Soldi confermati ogni anno nelle Finanziarie regionali. Nel 2011, ad esempio, la legge su Ibla ricevette un finanziamento di quattro milioni e 750.000 euro. Meno di quanto chiesto (cinque milioni), ma, addirittura, più di ciò che fu destinato all’aeroporto di Comiso (quattro milioni e mezzo). In tema di “raccomandazioni”, quindi, Ragusa non può certo lamentarsi!
C’è di certo che il sindaco Cassì, con le sue dichiarazioni, ha acceso la polemica con la deputata del M5S, Stefania Campo, con il consigliere comunale del M5S, Sergio Firrincieli, e con il segretario cittadino del PD, Peppe Calabrese. Secondo i tre esponenti politici le dichiarazioni di Cassì non rendono giustizia all'impegno di tutti i deputati locali, specialmente quelli in opposizione al governo Schifani, che, comunque, impegnano risorse a favore dell'ente di Palazzo dell'Aquila.