Dieci arresti per droga a Noto, due donne al vertice del giro di spaccio
Operazione antidroga "Bianco barocco" a Noto, dove la polizia di Stato ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, minaccia e porto abusivo di arma da fuoco. Agenti del locale commissariato e della Squadra mobile di Siracusa, hanno eseguito 5 misure per la custodia cautelare in carcere e altrettante per i domiciliari. A quattro indagati, gia' detenuti per altri reati, l'ordinanza e' stata notificata in carcere. A un'altra persona e' stata applicata la misura dell'obbligo di dimora. L'associazione riforniva il mercato di cocaina, eroina, hashish e marijuana. Le indagini sono state condotte con numerosi servizi investigativi di osservazione e pedinamento e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali e di immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza. Centrale dello spaccio era un immobile del centro cittadino di Noto. La droga veniva consegnata agli assuntori direttamente dal balcone della casa calandola con un paniere o lanciandola. Le dosi erano nascoste sotto le tegole del tetto dell'immobile. Trovate e sequestrate tre armi: una pistola Beretta calibro 9 detenuta illegalmente completa di caricatore rifornito con 7 cartucce che e' risultata rubata nel 2016, una pistola a salve e una penna-pistola, oltre a numerose munizioni di vario calibro. Le 10 persone raggiunte dalla misura si aggiungono alle due tratte in arresto dalla Polizia di Stato il 21 gennaio scorso nell'ambito del medesimo contesto operativo.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa ed articolata attività di indagine avviata nel 2023 dal Commissariato di Noto, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, e che si è sviluppata attraverso indagini tecniche e tradizionali i cui esiti hanno permesso di accertare la fiorente attività di spaccio degli indagati che offrivano agli assuntori un assortimento di sostanze stupefacenti quali cocaina, eroina, hashish e marijuana.
Le indagini sono state condotte con numerosi servizi investigativi di osservazione e pedinamento e si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali e di immagini tratte dai sistemi di videosorveglianza che hanno consentito di lumeggiare l'ampia offerta di sostanze stupefacenti posta in essere dagli spacciatori utilizzando un immobile sito nel centro cittadino di Noto.
La droga veniva consegnata agli assuntori direttamente dal balcone della casa calandola con un paniere e veniva acquistata anche a cavallo.
Le dosi degli stupefacenti venivano occultate sotto le tegole del tetto dell'immobile in questione.
Nel corso dell'indagine sono state rinvenute e successivamente sequestrate tre armi: una pistola Beretta calibro 9 detenuta illegalmente completa di caricatore rifornito con 7 cartucce che è risultata rubata nel 2016, una pistola a salve e una "penna-pistola" oltre a numerose munizioni di vario calibro.
Le 10 persone raggiunte dall'odierna misura si aggiungono alle altre 2 tratte in arresto dalla Polizia di Stato il 21 gennaio scorso nell'ambito del medesimo scenario operativo. C'erano due donne a gestire il traffico di droga a Noto, nel Siracusano, scoperto dalla polizia al termine dell'operazione "Bianco barocco" con 10 arresti. Dalle intercettazioni emergerebbe il loro ruolo cruciale nella banda, al punto da decidere di punire quei clienti che non saldavano i conti, non pagando la quota per la cessione di stupefacenti. Al telefono avrebbero deciso di incendiare la macchina a un loro acquirente che era indietro nei pagamenti: avrebbe dovuto versare circa 1.500 euro: "Te lo giuro sulla bambina, succede una strage. Il doppio gli fa spendere, babba, ti deve 1.500... 10.000 gli fai uscire, perche' la macchina non se la puo' godere". "Sai cosa ti dico, gliela da' a fuoco". "Gia' se l'e' presa la macchina?" Si', ce l'ha davanti alla porta". "Ah, che macchina ha?". "Aspetta, gli faccio la foto". "Ci sono le telecamere". A me non mi interessano le telecamere mi devi mandare la foto della targa anche". In effetti quelle promesse sono state poi mantenute, nei mesi scorsi un'auto e' stata data alle fiamme, da qui la contestazione del reato di estorsione ipotizzato dalla Procura di Siracusa Comprendevano che spacciare droga avrebbe rovinato le persone ma di fronte al denaro, che avrebbe consentito loro di crescere i figli e soddisfare i loro piaceri e capricci, non si sarebbero fatte alcuno scrupolo. "Io spaccio, mi sono fatto i soldi grazie a tuo marito che mi porta i soldi". "Ricordati che abbiamo tutti figli pero'". "Belle cose che fai, belle cose che fai, certo, i soldoni" "Rovini cristiani, belle cose". "Grazie a tuo marito io lavoro". La droga veniva consegnata agli assuntori direttamente dal balcone della casa calandola con un paniere o lanciandola. Le dosi degli stupefacenti venivano occultate sotto le tegole del tetto dell'immobile. Le richieste erano tante, come emerge in altre conversazioni. "Che vuole ancora droga e vuole anche fumare". "E gli ho detto, e gli ho detto, vieni a casa... Vieni a casa che ti do da fumare". "Ma perche' viene sempre a prendersi la droga, quella che spaccio io?". "Quindi lo sa dove abito, lo sa bene..".