Novità in libreria
“Perché la poesia minchiata è” dice Don Turiddu
Sicilia, 1923. Don Turiddu è un uomo ruvido, forte, che tocca allo stesso modo il corpo di sua moglie e la terra del feudo di Testasecca. Concetta è irruenta, passionale, sa quando obbedire e sa, all’occorrenza, come farsi ascoltare: tra le lenzuola. Dei loro tredici figli, solo quattro sono maschi e tre, ormai grandi, hanno cercato fortuna lontano da casa. Tocca a Filippo, allora, subire le aspettative dei genitori: quelle di Concetta che lo vorrebbe uomo di cultura, e quelle del padre che lo reclama con sé in campagna, “perché la poesia minchiata è”. Eppure non sarà lui il tanto atteso “figlio maschio”, quello prescelto dal destino a determinare le sorti della famiglia…
Un romanzo che traccia oltre mezzo secolo di storia editoriale e libraria isolana, tracciando una linea di continuità dalla prima libreria di Palermo, nata in epoca fascista da un antenato di Vito Cavallotto, Filippo Ciuni, passando per la moglie di Vito, poi rimasta vedova dopo l'incidente, Adalgisa Ambra e fino alle tre figlie Cetti, Anna e Luisa, attuali libraie dei punti vendita di Viale Ionio e Corso Sicilia ed editrici delle Cavallotto Edizioni. Una preziosa testimonianza di passione, sacrificio e dedizione alla cultura e all'amore per i libri.