Casa Bianca
Obama e Trump a colloquio per 90 minuti nella stanza ovale
Il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, getta acqua sul fuoco delle "differenze" con il comandante in capo uscente. Con Barack Obama c'e' stata "grande chimica", ha assicurato Trump via Twitter, definendo "fantastica" la giornata di ieri a Washington Dc, iniziata proprio con la storica visita alla Casa Bianca, accompagnato dalla moglie Melania. Il colloquio di novanta minuti nello Studio Ovale, prima tappa del processo di passaggio delle consegne che si concluderà con l'inaugurazione del prossimo 20 gennaio, e' stato cordiale ma decisamente freddo, dopo i veleni della campagna elettorale. L'imbarazzo era tangibile anche se il presidente eletto ha definito l'incontro "un grande onore" e Obama ha parlato di una "conversazione eccellente". Pochi sorrisi e visi tirati, perfino durante la stretta di mano finale. Gli Obama hanno inoltre evitato le foto di rito insieme alla futura coppia presidenziale, come fecero invece il presidente George W. Bush e la first lady Laura nel 2008, posando con il neo eletto Barack e la moglie Michelle davanti all'ingresso della Casa Bianca. Intanto, mentre impazza il toto-nomine per la prossima squadra di governo, non accennano a placarsi le proteste scatenate dall'elezione di Trump, con migliaia di manifestanti in piazza nelle principali città americane. Per oggi si preannuncia la terza giornata di mobilitazione.
TASSE E SANITA' NEL MIRINO
Trump a Washington ha visto anche lo speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Paul Ryan. I due, accantonate le animosita', hanno concordato una serie di priorità, ponendo l'accento sul taglio delle tasse e l'abolizione dell'Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Obama per garantire a tutti la copertura assicurativa. Ma non solo. Trump intende smantellare la Dodd-Frank, la stretta sulla regolamentazione di Wall Street varata nel 2010, dopo la grande crisi. Per contro, la proposta di bandire l'ingresso ai musulmani negli Usa e' scomparsa dal sito del presidente eletto. "Ci occuperemo della sanita', delle tasse, delle frontiere, del lavoro...", ha assicurato il futuro inquilino della Casa Bianca durante il tour a Capitol Hill, sede del Congresso, tenendo per mano la moglie Melania mentre Ryan gli faceva da cicerone.
Uniti e la volonta' di lavorare insieme in vista della prossima presidenza italiana del G7 nel 2017.
TRUMP "DIVISIVO" A WALL STREET
"Rimbalzo Trump", come e' stato ribattezzato, per l'indice industriale Dow Jones a Wall Street che ieri ha chiuso sui massimi storici per la seconda giornata consecutiva, galvanizzato dalla promessa di investimenti nei settori tradizionali, come petrolio e infrastrutture. Per contro, il tecnologico Nasdaq ha chiuso in negativo, con una perdita dello 0,8%. Le imprese hi-tech americane, capeggiate dalla Silicon Valley - il mega distretto di settore quartier generale di colossi come Apple e Google - si erano infatti schierate in massa a favore della candidata democratica Hillary Clinton.
LE PROSSIME TAPPE Nei prossimi 71 giorni, cioe' fino all'inaugurazione del 20 gennaio 2017, Trump dovra' definire la nuova squadra di governo. Quanto ai restanti incarichi pubblici che dovra' assegnare, circa 4.000, l'inter partira' dopo l'inaugurazione anche perche' alcuni richiedono il disco verde del Senato, oltre che dell'intelligence. Nel frattempo, il prossimo 19 dicembre, che coincide con il lunedi' dopo il secondo martedi' di dicembre (come prevede la legge Usa), il collegio elettorale (composto dai 538 grandi elettori scelti alle urne dagli americani) votera' il presidente. I voti dei grandi elettori vengono inviati da ogni Stato al Senato e disposti in due casse di mogano. Saranno conteggiati solo durante la seduta a camere riunite del Congresso in calendario il 6 gennaio.