Operazione Falco a Palermo, scattano 27 arresti per estorsioni e mafia
I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Palermo hanno eseguito misure cautelari, emesse dalla procura distrettuale antimafia del capoluogo siciliano, nei confronti di 27 indagati per associazione mafiosa, estorsione, esercizio abusivo di attivita' di gioco e scommessa, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori.
I provvedimenti scaturiscono da una complessa indagine condotta dal Ros nei confronti della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesu', che ha consentito di "accertare il processo di riorganizzazione interna del sodalizio e la pervasiva capacita' di infiltrazione del tessuto economico locale, ricostruendo l'organigramma degli associati e individuando gli attuali vertici, designati attraverso un vero e proprio meccanismo elettorale cui partecipavano gli uomini d'onore".
Questi i 27 arrestati dell'operazione antimafia "Falco" dei carabinieri di Palermo e del Ros ch eha sgominato il clan di Santa Maria di Gesu': Pietro Cocco, 58 anni, Giuseppe Confalone, 47 anni, Giuseppe Contorno, 69 anni, Salvatore Lo Iacono, 55 anni, Gaetano Messina, 53 anni, Antonino Palumbo, 44 anni, Pasquale Prestigiacomo, 64 anni, Antonino Tinnirello, Antonino, 57 anni, Giuseppe Tinnirello, 29 anni, Giuseppe Urso, 58 anni, Cosimo Vernengo, 51 anni, Natale Giuseppe Gambino, 59 anni, detenuto a Secondigliano, Salvatore Gregoli, 59 anni, in atto detenuto al Pagliarelli, Gabriele Pedalino, 21 anni, detenuto a Prato, Francesco Pedalino, 39 anni, recluso a Terni, Antonino Profeta, 28 anni, detenuto a Voghera, Salvatore Profeta, 72 anni, detenuto a Tolmezzo, Lorenzo Scarantino, 23 anni, detenuto al Pagliarelli, Salvatore Binario, 34 anni, Francesco Fascella, 79 anni, Giuseppe Gambino, 84 anni, Antonino Ilardi, 75 anni, Francesco Immesi, 28 anni, Antonino La Mattina, 25 anni, Girolamo Lo Mondino, 83 anni, Christian Pizzo, 24 anni, e Cosimo Vernengo, 53 anni, agli arresti domiciliari.
I CARABINIERI: NESSUNA TREGUA A COSA NOSTRA
"L'Arma si presenta compatta in tutte le sue articolazioni territoriali e speciali, nel contrasto a Cosa nostra che rimane, ancora oggi, una delle organizzazioni criminali piu' importanti del nostro Paese". Lo ha detto il colonnello Giancarlo Scafuri, vice comandante del Ros dei carabinieri dopo l'operazione antimafia contro il mandamento di Santa Maria di Gesu'. "L'azione di contrasto deve essere continua, battente, non deve registrare momenti di sosta. Il territorio di Santa Maria di Gesu' e' particolarmente pericoloso - ha proseguito - tanto e' vero che su questo pezzo di territorio di Palermo non si registrano collaborazioni. Al contrario di altre aree dove c'e' sicuramente una reazione da parte della popolazione al predominio di cosa nostra". L'indagine nel mandamento di Santa Maria di Gesu' - hanno spiegato gli investigatori dell'Arma - e' iniziata diversi anni fa, intorno al 2010 che si e' sviluppata in piu' filoni e che ha portato all'arresto di numerosi esponenti mafiosi della zona di Santa Maria di Gesu' e Villagrazia. "Voglio sottolineare - ha proseguito - ancora una volta il gioco di squadra tra arma dei carabinieri e procura della Repubblica nel contrasto a cosa nostra".
Questa operazione antimafia e' la quarta in questo mandamento, ma "non significa che abbiamo finito e abbiamo vinto e non esista piu' questa famiglia mafiosa. Significa, invece, che dobbiamo insistere. Oggi e' stata disarticolata una componente della famiglia di Santa Maria di Gesu', una componente che registra al suo interno nomi storici come Salvatore Profeta, gia' personaggio di spessore nel 1989-'90. Con lui altri soggetti come i Vernengo, che nei primi anni Novanta avevano un ruolo in seno a cosa nostra. A distanza di anni sono ancora forti, loro comunque cercano di organizzare il territorio, loro comunque - ha aggiunto - periodicamente finiscono in galera in base alle indagini delle forze di polizia". La "particolarita'" e' certamente le modalita' con si arriva all'elezione del nuovo capo famiglia del mandamento: "la nomina fatta per votazione con alzata di mano. Che serve al capofamiglia gia' di fatto designato e stabilito - ha spiegato - i rapporti e a vedere chi sono gli amici e soprattuto chi potrebbero essere i nemici. Un evento che ci ha colpiti, perche' e' una cosa antica che non abbiamo - ha proseguito - mai piu' registrato in tutte le indagini su cosa nostra".