Una stele a Ciminna per ricordare i magistrati uccisi dalla mafia
Una visita al Comune e l'inaugurazione di una stele in memoria dei magistrati vittime della mafia e del terrorismo. E' trascorso cosi' il pomeriggio di ieri a Ciminna, a pochi chilometri da Palermo, del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. La giornata, organizzata in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri e la rivista giuridica 'Nova Itinera', e' iniziata con un incontro al municipio, dove ad accogliere il governatore c'erano il sindaco Vito Barone e la giunta comunale. Presenti anche il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, magistrati e rappresentanti delle forze dell'ordine, oltre all'ambasciatore dello Stato di Israele in Italia, Ofer Sachs, la cui presenza e' legata alla storia del territorio di Ciminna, in cui visse in epoca remota una comunita' ebraica. Successivamente, il trasferimento nella villa comunale don Paolo Amato, dove e' stato piantata una quercia, quale simbolo di forza, la forza della memoria e del coraggio dei 27 eroici servitori dello stato assassinati nell'adempimento del loro dovere. A seguire la scopertura del monumento a loro dedicato. "Gli uomini che oggi ricordiamo - ha detto - si sono immolati perche' non accettavano il compromesso dell'organizzazione criminale. Abbiamo il dovere, ognuno nel proprio ruolo, di tenere alta la testimonianza e di rendere omaggio alla memoria di chi non c'e' piu'. Ma se questa memoria dovesse affievolirsi, sarebbe un grande vantaggio per i mafiosi che rialzerebbero la testa per riprendere il dominio e il controllo del territorio".