Libri, "I ragazzi di Santa Venericchia" presentato ad Avola
Sabato scorso, alle 17:30, nella sede della biblioteca comunale di Avola, da parte delle associazioni Archeoclub Avola, Siciliantica Avola e Lamba Doria di Siracusa, è stato presentato il libro “I Ragazzi di Santa Venericchia”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Luca Cannata, dell’assessore alla cultura Simona Caldararo, e quelli dei responsabili delle associazioni culturali, la moderatrice Serena Paolucci (Siciliantica), ha dato la parola al professore Luigi Amato, attualmente docente di estetica all’Accademia di Belle Arti di Palermo e socio fondatore della Lamba Doria. È poi seguita una veloce presentazione del libro da parte della vice presidente dell’archeoclub, Cettina Dugo ed infine, gli interventi degli autori Domenico Anfora e Domenica Di Stefano.
Anfora è un militare di professione, nonché uno storico militare che, da tempo, pubblica testi in cui, previo un attento studio di fonti, ricostruisce vicende belliche; la Di Stefano invece, è un giovane avvocato penalista che si ritrova coinvolta in questa esperienza perché mossa dalla volontà di ricostruire le vicende cui partecipò lo zio, Antonino Caruso, caporal maggiore del posto di blocco di Santa Venericchia, caduto per respingere gli Inglesi sbarcati sul litorale avolese il 10 Agosto del 1943.
Il libro inizia in media res, parlando della decisione alleata di sbarcare in Sicilia, analizza quindi i motivi che determinarono questa scelta, le falle dell’esercito italiano sull’isola, per poi concentrarsi sugli avvenimenti di quella notte e su quello che accadde al ponte Mammaledi, in contrada Santa Venericchia. Il volume si distingue dagli altri sullo stesso argomento perché, accanto alla meticolosa ricostruzione storico-militare delle vicende, presenta una parte meno tecnica, ma ugualmente attendibile perché basata sui racconti dei superstiti, che narra quello che dissero, che pensarono, che fecero realmente i militari di quel posto di blocco in quella terribile notte.
L’idea di scrivere un testo sull’argomento nasce, all’inizio dell’anno, ad Avola, in una riunione congiunta tra la Di Stefano, che aveva svolto ricerche sugli eventi che avevano coinvolto suo zio e che aveva contattato i parenti di quelli che erano con lui, (il sottotenente Luigi Adorno, il soldato Corrado Belfiore, il carabiniere Ianni, ecc.) la Dugo, figlia di una Adorno, Anfora che studiava già quelle vicende e Moscuzza, presidente di un’associazione che si occupa di eventi bellici ed eroi militari; contemporaneamente, si decide di fare una cerimonia commemorativa al monumento a Giuseppe Borbone e di celebrare una messa per i caduti di Santa Venericchia.
L’8 luglio si svolgono la commemorazione civile e la messa celebrata nella chiesa di san Giovanni Battista da monsignore Caruso, figlio di Antonino e intanto matura l’idea di presentare il libro il 27 ottobre proprio dove si svolsero i fatti, ad Avola. Per l’organizzazione dell’evento sono così coinvolte due associazioni locali: Siciliantica e Archeoclub (di cui fa parte la Dugo) e un’altra di Siracusa, la Lamba Doria che propone di associare una mostra di cimeli della II guerra mondiale (divise della 206° compagnia, una mitragliatrice Brera, ecc.).
In corso d’opera si decide infine che, durante la serata, sarà proiettato un video, (realizzato da Eros Vianello), che permette di visualizzare, con l’aiuto di carte geografiche e mappe militari, la costa della Sicilia sud-orientale, teatro dello sbarco, i luoghi in cui erano dispiegate le truppe italiane e quelli in cui atterrarono i paracadutisti americani. In seguito, il filmato mostra le foto dei militari italiani e stranieri protagonisti degli scontri e si sofferma su quelle dei soldati di Santa Venericchia; il tutto è stato corredato dall’esposizione, a cura di Annalisa Murè, di pannelli che riproducono foto di Avola e dei comuni vicini durante il periodo bellico.