Borsellino, l'Italia non dimentica: cerimonia a Palermo nel ricordo del giudice e della scorta
In occasione della ricorrenza del 28esimo Anniversario della Strage di via D'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli ed Emanuela Loi, oggi la Questura di Palermo ricorderà le vittime del vile attentato con una serie di iniziative dedicate alla loro memoria, alle quali presenzieranno Autorità Militari e Civili. In mattinata, alle ore 9.30, saranno deposte delle Corone di alloro sulle tombe dei caduti, presso i Cimiteri Santa Maria di Gesù e Santa Maria dei Rotoli. Nel pomeriggio, alle ore 18.30, avrà luogo la consueta cerimonia commemorativa, con deposizione di Corone di alloro in ricordo dei Caduti, presso l'Ufficio Scorte della Questura. Al termine di questa toccante cerimonia, alle ore 19.30, sarà celebrata presso la Cattedrale una Santa Messa in suffragio delle vittime, officiata dall'Arcivescovo Monsignor Lorefice. Infine, intorno alle 20.30 circa, dinanzi la Questura in salita Antonio Manganelli, si svolgerà un momento di ricordo del magistrato e degli agenti della scorta, con la magistrale interpretazione dell'attrice Pamela Villorresi, direttore del teatro Biondo Stabile di Palermo, di alcuni passi tratti dal libro ''Ti racconterò tutte le storie che potrò'', scritto da Agnese Borsellino con il giornalista Salvo Palazzolo: nelle parole della signora Agnese, il ricordo del legame particolare che il giudice aveva con i ragazzi della sua scorta. L'attore palermitano Alessio Vassallo darà poi voce ad un'intervista ''marziana'' al giudice Paolo Borsellino, con le domande del giornalista Francesco Vitale e le risposte scritte ex post dal figlio Manfredi. Nel corso dell'evento, i musicisti e le voci dell'Ensemble vocale e strumentale del Liceo Statale Musicale e Coreutico ''Regina Margherita'' eseguiranno alcuni famosissimi brani del panorama musicale italiano ed internazionale. Sarà presentato, altresì, un video ricordo inedito, proiettato sul prospetto principale della Questura, con le immagini dei drammatici momenti del 1992, intervallate dai ricordi ancora vividi dei giovanissimi agenti che facevano parte del dispositivo di tutela del magistrato. "Allo scopo di render ancor più pregnante il significato dell'evento, il ricordo di ciò che è stato ed allo stesso tempo un monito per le nuove generazioni, presenzieranno i bambini appartenenti, rispettivamente, alla scuola media statale ''Sperone - Sandro Pertini'' e all'istituto comprensivo ''Giovanni Falcone'', destinatarie recentemente di alcuni atti vandalici, ed al Coro del Teatro Massimo". I ragazzi intoneranno insieme il singolo dal titolo ''Siamo Capaci'', del trombettista e compositore Roy Paci. Le cerimonie saranno trasmesse in diretta Facebook sulla pagina della Questura e con finestre dedicate dalla Rai.
MATTARELLA: DA BORSELLINO LA VIA DEL CORAGGIO
"La limpida figura del giudice Borsellino - che affermava, che chi muore per la legalità, la giustizia, la liberazione dal giogo della criminalità, non muore invano - continuerà a indicare ai magistrati, ai cittadini, ai giovani la via del coraggio, dell'intransigenza morale, della fedeltà autentica ai valori della Repubblica". Lo sottolinea il presidente Sergio Mattarella in una dichiarazione .
l 19 luglio del 1992 una terribile esplosione in via D'Amelio a Palermo spezzava la vita di Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Desidero ricordarli, rinnovando vicinanza e partecipazione al lutto inestinguibile delle loro famiglie. A distanza di tanti anni - scrive il presidente Sergio Mattarella - non si attenuano il dolore, lo sdegno e l'angoscia per quell'efferato attentato contro un magistrato simbolo dell'impegno contro la mafia, che condivise con l'amico inseparabile Giovanni Falcone ideali, obiettivi e metodi investigativi di grande successo. Borsellino rappresentava, con la sua personalità e i suoi comportamenti, tutto ciò che la mafia e i suoi accoliti detestano e temono di più: coraggio, determinazione, incorruttibilità, senso dello Stato, conoscenza dei fenomeni criminali, competenza professionale. Accrescevano la sua fama di magistrato esemplare la semplicità e la capacità di fare squadra, lontano da personalismi e desideri di protagonismo. Vi si aggiungeva la ferma volontà di andare avanti, di non arrendersi anche di fronte a rischi, ad attacchi, a incomprensioni e ostilità. Sono particolarmente vicino - conclude il capo dello Stato - ai figli di Paolo Borsellino in questa triste ricorrenza. Come sperimentano quotidianamente, nulla può colmare una perdita così grave".
CASELLATI: CAMBIO' PER SEMPRE LA STORIA D'ITALIA
"Ventotto anni fa, nella strage mafiosa di via D'Amelio perdeva la vita, assieme agli uomini della scorta, il giudice Paolo Borsellino. Un magistrato martire della fede nella giustizia che ha cambiato per sempre la storia della Sicilia e dell'Italia". Lo dichiara il Presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione dell'anniversario della morte del giudice assassinato il 19 luglio 1992. Il Presidente Casellati aggiunge: "I valori per cui Borsellino si è battuto fino all'estremo sacrificio oggi più che mai ci ricordano che lottare contro le mafie significa difendere la nostra società. Dopo l'emergenza sanitaria i clan sono pronti a fare da banca per aziende in crisi e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro. Un rischio che lo Stato non può e non deve permettere" conclude il Presidente del Senato.
MINISTRO BONAFEDE: SERVE GUERRA ALLA MAFIA E DIFENDERE IL 41BIS
"E' una vera e propria guerra, che non deve conoscere pause nella consapevolezza che la mafia si è evoluta e ci pone di fronte a sfide sempre nuove: dalla lotta alla corruzione al voto di scambio politico mafioso; dalla necessaria legge sull'art. 4 bis dell'ordinamento penitenziario - anche a difesa del regime detentivo previsto dall'art. 41 bis - alla ricerca della verità sulle stragi e dei responsabili non ancora individuati". Così il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, scrive su Facebook nel ventottesimo anniversario della strage di via D'Amelio. "E' una guerra da portare avanti tutti insieme - aggiunge Bonafede - compatti: politici, magistrati, avvocati, giornalisti, docenti e, in generale, tutti i cittadini, ogni giorno, ciascuno nel proprio ruolo, con le istituzioni in prima linea".