Acate, all'azienda vitivinicola Biscaris il Premio Nazionale Miglior Rosso Qualità Prezzo
Prestigioso riconoscimento per l’azienda vitivinicola Biscaris di Acate. E’ suo il Premio Nazionale Miglior Rosso Qualità Prezzo all’interno di Berebene 2023 del Gambero Rosso. Il vino giudicato meritevole è il Frappato ’21. La guida Berebene, giunta alla trentaduesima edizione, è rivolta agli enoappassionati e agli operatori del settore, che sempre più spesso puntano l’attenzione alla qualità dei vini senza però rinunciare all’accurata selezione dei prodotti migliori. Sono stati 881, quest’anno, i vini di ogni regione premiati, reperibili nelle enoteche, nelle vetrine degli shop on line e tra gli scaffali della Gdo a un prezzo inferiore ai 15 euro, che rappresentano il meglio della produzione vitivinicola italiana, proposto a prezzi contenuto.
La presentazione, premiazione e consegna del diploma Berebene 2023 all’azienda acatese, si terrà nella mattina del 18 dicembre al Centro Congressi La Nuvola di Roma, in un grande evento realizzato, fortemente voluto e patrocinato dal comune capitolino.
Motivo di insigne prestigio per l’azienda acatese è la grande passione per la vigna e l'antichissima tradizione enologica del territorio di Vittoria, zona vinicola tra le più prestigiose d'Italia, in cui il terreno calcareo-argilloso e il clima mediterraneo si intrecciano e si sposano influenzando positivamente la qualità dell'uva, esaltando la corposità del Cerasuolo di Vittoria, le inconfondibili note del Nero d'Avola e la fragranza sinuosa del Frappato.
Spiegano i titolari di Biscaris : “La nostra piccola azienda (5 ettari) non è fatta di appezzamenti di vigna, ma da singoli grappoli, curati uno ad uno. Due trattamenti l’anno di zolfo tengono a bada le ondate di umidità portate dalle rare basse pressioni alle nostre vigne coltivate ad alberello. Non abbiamo atomizzatore. Scegliamo con cura quando raccogliere l’uva e la tagliamo a mano con le vecchie e care forbici. La selezione manuale di tutti i grappoli è fatta in famiglia su un tavolo in acciaio fatto costruire appositamente. Niente lieviti ed enzimi. Pochissimi grammi di solforosa in vinificazione. Nessun tipo di chiarifica, un solo filtraggio a cartone in fase d’imbottigliamento. Neanche la stabilizzazione. Solo due, massimo tre travasi. Usiamo solo acciaio. L’imbottigliamento è la parte che preferiamo raccontarvi: a mano, ancora una volta, con mia moglie che guida l’esercito di parenti. Tutto questo perché siamo semplicemente dei piccoli artigiani di vino che non fanno più di 20000 bottiglie, quando la natura è generosa”.
Emanuele Ferrera