Vertenza Versalis, il Pd di Siracusa aderisce allo sciopero del 12 novembre
"Il PD aderisce convintamente allo sciopero indetto da CGIL e UIL per giorno 12 ed è al fianco del Sindacato e dei lavoratori nel rivendicare la riconversione e un rilancio del polo industriale, in grado di salvaguardare ambiente, salute e lavoro per la nostra comunità". Lo scrive in una nota il commissario provinciale Dem, Antonio Nicita.
Sull’annunciata riconversione a due fasi presentata da Eni Versalis e sulle mobilitazioni annunciate dalle forze sindacali il Partito democratico non ha dubbi. Il PD, con i suoi rappresentanti, d’altronde ha in più momenti prospettato delle ipotesi di riconversione reale e su queste ha aperto il dibattito e sollecitato il Governo ad avviare il confronto con il territorio.
Eni non può limitarsi a chiudere, promettendo qualche investimento a futura memoria come parziale risarcimento. Ha invece la responsabilità di guidare la riconversione del polo industriale e di indicare anche alle altre aziende un progetto complessivo di sviluppo sostenibile per il nostro territorio.
"Il PD ritiene - scrive Nicita - che sia doveroso che il governo Meloni, attraverso l'Eni, dia finalmente seguito agli investimenti produttivi per il nostro polo industriale, esattamente come sta facendo in altre aree del Paese.
Senza un piano industriale sostenuto dalle necessarie risorse finanziarie, rischiamo oggi di vedere il polo svuotarsi sempre di più, la nostra economia locale impoverirsi e le macerie rimanere lì per i prossimi anni, in eterna e vana attesa di bonifiche e investimenti che non verranno mai. La crisi industriale non è all’orizzonte ma già è in corso: il futuro incerto del depuratore IAS, gli impianti fermi o ai minimi storici, la carenza di investimenti nella manutenzione, l’annunciata chiusura di Versalis. Non ci sentiamo oggi di credere ciecamente alle promesse di Eni, già disattese in passato, ma vogliamo che si definisca con il territorio un piano industriale che veda la realizzazione delle nuove filiere produttive prima e non dopo la chiusura delle attuali produzioni, salvaguardando gli attuali occupati e aprendo una prospettiva per i giovani in cerca di lavoro".