Picchetto d'onore e il "Silenzio" a Flordia per l'ultimo addio a Francesco
Era una bella coppia. Giovani e con davanti tutta una vita da percorrere. Valeria, la giovane vedova lascia la chiesa Madre di Floridia tenendo tra le braccia un cuscino bianco con il cappello del marito, che non c'è più. Anticipa di qualche metro la bara con il corpo di Francesco Garofalo, 40 anni, sottufficiale della Marina Militare scomparso in un tragico incidente stradale avvenuto martedì mattina alle porte di Siracusa. Non c'è spazio per tutti alla Matrice per il rito funebre celebrato da Padre Antonino Lo Terzo. Alcune centinaia di persone sotto un solleone aspettano in piazza l'uscita del feretro. C'è il picchetto d'onore della Marina Militare, tanti colleghi di Francesco, familiari, parenti e amici per quell'addio improvviso che nessuno avrebbe voluto e mai immaginato. La vittima era un uomo che amava il lavoro e la vita. Il picchetto d'onore diventa pure un'attrazione a Floridia per quanti non hanno mai assistito alle esequie di un militare. Alle 16 un marinaio suona il silenzio, la gente è impietrita e commossa, mentre inizia a muoversi il corteo che attraversa via Archimede, verso il camposanto. Il sacerdote nell'omelia prova a consolare Valeria ed i familiari del sottufficiale. Ma sono parole che si dicono sempre in queste circostanze. Qualcuno in piazza racconta che solitamente Francesco Garofalo per andare a lavorare non percorreva quasi mai la Statale 124, prendeva la strada interna per Priolo. Ma il destino stavolta è stato crudele e beffardo. Per lui che non c'è più e per la giovane moglie.