Giorgio Mulè (Fi) al carcere dell'Ucciardone: "Deve vivere il 21esimo secolo"
"Un carcere costruito nel 1800 che deve vivere nel ventunesimo secolo: questa e' la sfida dell'Ucciardone di Palermo. La strada gia' imboccata fatta di ristrutturazioni mirate a rendere piu' moderne le sezioni va proseguita. Un esempio e' il padiglione 'Pio La Torre', oggi adibito a classi di scuola e aule di formazione". A dirlo, al termine della sua visita al carcere dell'Ucciardone, e' Giorgio Mule'. "Nella visita odierna - aggiunge l'esponente 'azzurro' - ho apprezzato l'abnegazione del personale della polizia penitenziaria, costretto a uno stress importante sia a causa delle evidenti carenze di organico sia per la conformazione del carcere. Ci sono sezioni di quattro piani che sono presidiate da uno o due agenti, ad esempio. C'e' un grande problema di vivibilita' alla nona sezione, la piu' problematica per la particolarita' dei detenuti". "In generale - dice ancora Mule', che era accompagnato da Maurizio Artale, consulente del vicepresidente FI della Camera e presidente del centro di accoglienza 'Padre Nostro' fondato dal Beato don Pino Puglisi, impegnato anche nel recupero di detenuti ed ex detenuti, e Gianluca Inzerillo, consigliere comunale e componente Cn FI - e' doveroso rendere piu' umano il carcere. Ed e' per questo che mi faro' carico di donare un numero sufficiente di ventilatori per le celle e alcuni pozzetti refrigeranti".