Il Cdm approva la Finanziaria, 3,5 miliardi da Banche e assicurazioni: 1.000 euro per i nuovi nati
Il Consiglio dei ministri ha approvato la terza Manovra - da 30miliardi lordi - del Governo Meloni. Arriva la carta per i nuovi nati da 1.000 euro. L'assegno unico fuori dal calcolo dell'Isee. Cambiano le detrazioni, con un primo assaggio di "quoziente familiare". Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa. Arrivano tagli del 5% ai ministeri. Il , 3,5 contributo da 3,5 miliardi che arriverà da banche ma anche dalle assicurazioni e servirà completamente a finanziare la sanità."Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini", rivendica la premier che aggiunge: "3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili". Aumentato a 100 milioni di euro il fondo per lo straordinario delle forze di polizia. Ape sociale rifinanziata con 20 milioni per il 2025.
TUTTE LE MISURE DELLA FINANZIARIA
Sono "confermate e potenziate le misure sui congedi parentali" e viene "introdotta anche una "Carta per i nuovi nati" che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato". Viene rafforzato il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’Assegno unico universale dal computo dell’Isee. Tra le misure di carattere sociale, la carta “dedicata a te” è rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni. Nel computo delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.
Si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l'accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell'anno in corso. Sulle pensioni "sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l'età della pensione ma restano a lavoro".
Sul fronte "lavoro e imprese", nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. La Manovra conferma inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica.
Viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma solo per la prima casa. Arrivano tagli del 5% ai ministeri. Si lima il contributo da chiedere al settore bancario. Prende forma la terza manovra del governo Meloni, che arriva sul tavolo del consiglio dei ministri. Mette sul piatto risorse per circa 25 miliardi e si inserisce nel solco tracciato dalla precedente, confermando taglio del cuneo e riduzione dell'Irpef, che anzi diventano strutturali, oltre alle misure per la natalità. Ma prova anche a dare la misura del braccio di ferro vinto sul fronte dei "sacrifici".
Tra le misure fiscali la Manovra conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori.
Misure di revisione ed efficientamento della spesa delle Pa, tra le coperture della Manovra, ma anche, tra quelle più rilevanti, contributi del settore bancario e assicurativo. Con l'Abi il dialogo è in corso ed è serratissimo. Ci potrebbero essere due interventi separati, comunque una tantum: sugli incrementi patrimoniali e sull'anticipo di liquidità con le cosiddette Dta, crediti fiscali che vengono differiti.
Sul fronte degli investimenti pubblici, il disegno di legge di bilancio stanzia risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Lo conferma il Mef, aggiungendo che in particolare è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della difesa.
Per la sanità vengono incrementate le risorse anche per finanziare il rinnovo dei contratti. In particolare nel prossimo biennio lo stanziamento è in linea con la crescita del Pil nominale.
Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato un decreto legge con misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali, e un decreto legislativo con la revisione delle disposizioni in materia di accise.
Non ci sono misure che riguardano benzina e diesel, precisano fonti di governo, spiegando che il provvedimento include norme relative a gas naturale, energia elettrica, oli lubrificanti e prodotti da fumo. Si tratta, viene precisato, di misure di carattere amministrativo.