Bufera alla Regione, le opposizioni chiedono le dimissioni di Razza:'sconcerto' nella Lega
"Chiediamo le immediate dimissioni dell'assessore alla Salute, Ruggero Razza. L'immagine della sanità siciliana, in un momento così complicato, non può essere affidata ad un assessore che ne ha già combinate di tutti i colori". Lo dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, in seguito all'indagine della Procura di Trapani che "ha iscritto nel registro degli indagati l'assessore regionale alla Salute per falso materiale in concorso". Nella stessa indagine sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di appartenenti al Dipartimento regionale per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (Dasoe) dell'assessorato alla Salute della Regione Siciliana. "i dati falsi e truccati emersi dalle indagini sono la punta di un iceberg di un sistema marcio e malato. Il Pd - prosegue Barbagallo - aveva già messo in evidenza le storture della Sanità siciliana con la mozione di sfiducia presentata all'Ars nei mesi scorsi e bocciata da una maggioranza pronta solo ad eseguire gli ordini del capo". "Questa volta la politica era arrivata prima dei magistrati ma - conclude - di fronte ai fatti di oggi Musumeci non ha scelta: Razza non può restare un minuto di più".
"Restiamo sgomenti nell'apprendere dello scandalo che ha coinvolto l'assessore alla salute della Regione Siciliana e di come, secondo le accuse, si possa esser giocato sulla salute dei siciliani falsificando i dati dei contagi da Covid-19. E' l'ulteriore disastro della gestione dell'emergenza che certifica il fallimento dell'amministrazione Musumeci in Sicilia". Lo affermano i deputati nazionali Roberta Alaimo, Valentina D'Orso e Adriano Varrica, insieme con il senatore del Movimento 5 Stelle, Steni Di Piazza. "Ove gli esiti dell'indagine dovessero confermare la responsabilità dell'assessore Razza e dei dirigenti e funzionari regionali coinvolti, si tratterebbe di un fatto di una gravità inaudita - affermano i cinquestelle - Nell'attesa che la magistratura accerti i fatti, però, è necessario ed opportuno che Razza si dimetta, senza perdere un attimo di tempo. L'inchiesta odierna getta un'ombra troppo grande sul suo operato che compromette irrimediabilmente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, proprio in quelle istituzioni che dovrebbero avere come obiettivo la cura e la tutela della salute della collettività".
"Le parole dell'assessore regionale alla Salute siciliano sono vergognose. Si accertino immediatamente le responsabilità sulla vicenda dati falsi sui decessi per Covid in Sicilia, che vede indagati l'assessore Razza e la dirigente Liberti. L'assessore si dimetta immediatamente e si valuti il commissariamento della sanità siciliana. La politica, arriva dopo la magistratura, peccato". Lo afferma il senatore di LeU Francesco Laforgia, in seguito all'indagine della procura di Trapani che ha iscritto nel registro degli indagati l'assessore regionale alla Salute per falso materiale in concorso.
"Le dimissioni di un assessore alla salute che falsifica e fa 'spalmare' i dati sul Covid non vanno chieste dall'opposizione: vanno pretese dal presidente della Regione. Stamattina. Come primo atto di decenza morale. Quanto a Musumeci, se davvero non sapeva, l'inettitudine di un Presidente incapace di controllare la gestione dell'emergenza è colpa grave e imperdonabile. Una colpa che non gli permetteremo di nascondere lanciando la palla in tribuna, come è uso fare da tre anni a questa parte" Lo ha detto il presidente della commissione Antimafia siciliana Claudio Fava in riferimento all'inchiesta sulla falsificazione dei dati Covid-19.
"Esprimo sconcerto per quanto appreso dai giornali sull'inchiesta riguardante la gestione dell'epidemia di coronavirus in Sicilia. Dopo i dati "ballerini" nelle ultime settimane, ora sapere che le forze dell'ordine sospettano che ci sia stata una falsificazione, una manipolazione voluta è veramente terribile. Anche perché non si gioca sulla pelle dei cittadini, sulla loro salute e sulle loro libertà personali. Ricordiamo che noi, a Palermo in primis, abbiamo più volte sottolineato l'anomalia di questi dati, e lo abbiamo fatto chiedendo alle autorità competenti, come la Regione e anche il Comune, di fare luce su tutto ciò. Noi abbiamo grande fiducia nell'opera delle forze dell'ordine e nella magistratura, che siamo certi agirà nel migliore dei modi. Come pure fiducia abbiamo nel presidente Musumeci che saprà prendere le decisioni nel caso per la tutela dei siciliani. Se verranno individuati dei responsabili devono pagare, perché non si gioca con la salute dei cittadini". Lo dice il consigliere della Lega a Palermo Igor Gelarda.
"Il Comune di Palermo si costituirà Parte Civile in questo procedimento giudiziario, visto che proprio sui dati si sono basate molte scelte e provvedimenti amministrativi in questi mesi". Lo afferma il sindaco Leoluca Orlando. "Come "presidente dell'Anci Sicilia convocherò il direttivo - aggiunge - per valutare tutte le iniziative da assumere ivi compresa la costituzione di Parte Civile e ogni altra azione a garanzia del rispetto del diritto alla salute di tutti e dell'esercizio corretto delle competenze comunali".
"Ho sempre ripetuto che la classificazione dei territori in base ai colori non andava e non va considerata come un concorso a premi né, tantomeno, una partita a poker dove bluffare per vincere di più - osserva Orlando -. La zona rossa, soprattutto se il Governo regionale e nazionale intervengono con i giusti ristori e sostegni alle imprese e alle famiglie, è lo strumento per salvare vite umane. Più volte, fino a pochi giorni fa ho sollecitato e richiesto che fossero forniti ai sindaci siciliani e ai cittadini dati corretti, costanti e scientificamente validi. Ancora oggi, però, i sindaci hanno dati contrastanti, incerti e non conoscono i dati sullo stato di occupazione dei posti letto".
(Nella foto Anthony Barbagallo e Claudio Fava)